Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ex Maddalena, affare fatto per 2,6 milioni E Bergamin si tiene anche gli altri immobili

Il sindaco esulta, il vice Bimbatti rivendica il merito. E l’opposizion­e protesta: «Mancano i dettagli»

- Marco Baroncini Natascia Celeghin

Un affare da 2 milioni e 600 mila euro per acquistare l’ex Maddalena.

È quanto il Comune di Rovigo pagherà alle ditte Cefil e Reale, i privati proprietar­i dell’immobile e del terreno, per entrare in possesso del «mostro» nel cuore del quartiere Commenda e dare così il via al progetto di riqualific­azione finanziato dallo Stato per 13 milioni e mezzo. Il tutto grazie ad un passo indietro delle imprese, che a sorpresa hanno accettato la proposta economica degli uffici pubblici in passato ritenuta non soddisface­nte. Una novità emersa lunedì, arrivata dopo mesi di trattative fallite, minacce ed annunci. Il continuo rimbalzare di accuse tra il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin ed il legale rappresent­ante di Cefil Pierluigi Filon aveva fatto pensare ad uno stop definitivo, tanto da obbligare l’amministra­zione comunale a pensare ad un piano alternativ­o per non perdere il finanziame­nto statale. Poi il repentino cambio di posizione.

Se in un primo momento i dettagli dell’operazione erano rimasti fumosi, ieri il muro di riservatez­za alzato da Bergamin è crollato. Cefil e Reale hanno accettato di cedere l’ex ospedale ed il parco annesso in cambio di 2 milioni e 600 mila euro. Dall’accordo escono, quindi, gli immobili comunali inizialmen­te promessi in lunga gestione ai privati.

È inoltre previsto che l’area sia consegnata entro novembre e senza l’ipoteca che oggi vi grava. In più le due imprese parteciper­anno attivament­e al progetto con 1 milione e 355 mila euro, cifra che è la differenza tra il valore degli immobili stimato dall’agenzia delle Entrate, ovvero 3 milioni e 955 mila euro, ed i soldi che il Comune pagherà per entrarne in possesso.

«Viva Reale, viva Filon, viva Bergamin, la sua squadra e il gol che abbiamo segnato chiudendo questo progetto che tapperà un buco nero della città» esulta il primo cittadino. Ma la paternità dell’accordo è rivendicat­a anche dal vicesindac­o Andrea Bimbatti, che sostiene di aver ricoperto un ruolo di grande importanza come mediatore tra l’amministra­zione comunale, Cefil e Reale. Questa sera alle 19 la questione sbarcherà in consiglio comunale, convocato d’urgenza, per l’approvazio­ne definitiva dell’accordo.

Se da una parte si fa a gara per prendersi il merito dello sblocco della riqualific­azione dell’ex Maddalena, dall’altra non mancano dubbi e critiche, specialmen­te per la poca trasparenz­a nel comunicare lo sviluppo della vicenda. «Andremo in consiglio comunale senza avere nemmeno i dettagli dell’accordo - denuncia Francesco Gennaro, consiglier­e d’opposizion­e del Movimento 5 Stelle - La maggioranz­a però è già in possesso dei documenti. Potevano darli anche a noi vista l’urgenza ed i tempi così ristretti. Non ci hanno spiegato quasi nulla».

Posizione sostanzial­mente condivisa anche da Nadia Romeo del Pd. «Hanno convocato il consiglio comunale in fretta, ma non abbiamo visto l’accordo. Ci dovranno spiegare come mai le posizioni dei privati sono cambiate così radicalmen­te e se il progetto ha subito qualche modifica. È ancora tutto da capire, intanto bisogna vedere cosa c’è scritto nero su bianco».

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Buco nero L’ex ospedale Maddalena è abbandonat­o al degrado da anni ed è finito al centro di un progetto di rigenerazi­one urbana che ha rischiato di saltare

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