Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Asco respinge l’assalto di F2i «Prezzo incerto e vincoli di legge»
Il presidente della Holding scrive ai soci: se ne riparla dopo i recessi
L’offerta di acquisto delle azioni presentata dal fondo F2i? Per ora non è praticabile, a norma di statuto e, probabilmente, anche a termini di legge.
É questo, in sintesi, il succo delle due lettere inviate ai soci di Asco Holding, la società trevigiana che controlla la multiutility del gas Ascopiave, dal presidente Giorgio Della Giustina, con l’obiettivo di chiarire lo scenario dopo la manifestazione di interesse avanzata da F2i, dapprima con una proposta inoltrata il 17 luglio al Cda e poi, pochi giorni fa, con una comunicazione che ha raggiunto tutti i soci (la maggioranza dei quali sono 90 Comuni del Veneto centro-orientale).
Nella sostanza, secondo il numero uno della Holding, l’unica strada percorribile da parte dei Comuni che volessero cedere in tutto o in parte le loro quote, è quella di esercitare il diritto di recesso previsto dalla legge in conseguenza delle modifiche allo statuto, approvate a stretta maggioranza (poco più del 54%) dall’assemblea dei soci. Contrari, astenuti e assenti hanno la possibilità di uscire dalla società, cedendo le loro azioni alla Holding medesima. L’operazione, per altro, va completata in tempi strettissimi: la data ultima per deliberare in consiglio comunale, nel caso dei soci pubblici, è il 13 di agosto. Solo una volta completata questa fase di riassetto sarà possibile, secondo Della Giustina, che l’assemblea della Holding prenda in esame e valuti l’interesse per la proposta del fondo privato.
Ma cosa ostacola ancora il cammino dell’offerta del fondo F2i, che si è detto disposto a pagare le quote a un prezzo superiore a quello di recesso (3,75 euro per azione)? Innanzitutto, avverte Della Giustina, proprio la sua indeterminatezza: affermare «offro di più» ma non dire quanto lascia notevoli margini di dubbio.
I vertici della Holding mettono sul tavolo, inoltre, un parere legale, richiesto allo studio Bonellierede, che evidenzia due questioni normative piuttosto ingombranti. La prima: le modifiche statutarie votate dell’assemblea sono già in vigore, compresa quella che limita la circolazione delle azioni, obbligando i soci a non cederle (salvo il diritto di recesso, naturalmente) per i prossimi 24 mesi.
La seconda: la possibilità di vendere le azioni in mano pubblica senza una gara è decisamente sconsigliata da tutta la giurisprudenza amministrativa.
A tutto questo - rimarca Della Giustina - si aggiunga una considerazione di natura squisitamente politica: l’offerta presentata da F2i mira con tutta evidenza a conquistare la maggioranza della società e quindi al consolidamento della distribuzione del gas - il core business di Asco -, mentre le modifiche statutarie approvate dalla Holding non incideranno sul controllo di Ascopiave, che rimane saldamente sotto la mano pubblica. E magari, in prospettiva, potrebbe allearsi con le altre multiutility della regione.