Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Il mio piano porterà al riscatto della montagna»

Il ministro prepara «tavoli permanenti divisi per aree tematiche e con tanto di stato d’avanzament­o dei lavori»

- Zambon

Per gli Stati Generali della Montagna, lanciati qualche giorno fa dal ministro agli Affari regionali, Erika Stefani, c’è una data: il 16 ottobre. Data in cui partiranno i tavoli permanenti. In un’intervista il ministro Stefani racconta la «sua» montagna.

Nella calura di un agosto laborioso, Erika Stefani assicura che l’autonomia al Veneto (come alla Lombardia e all’emilia) arriverà entro l’anno. E con una legge ad hoc. C’è, però, un’autonomia trasversal­e reclamata dalle dorsali di tutto il Paese, quella della montagna.

Ministro, partiamo da qui, da quell’autonomia su cui il Veneto e il governator­e Zaia hanno scommesso tutto.

«Il tema dell’autonomia è molto delicato e deve essere strutturat­o per ogni singola richiesta al ministero di competenza. Il mio ruolo è questo. Aggiungo che, al momento, otto regioni hanno formalizza­to la loro richiesta, oltre alle prime tre, anche Liguria, Toscana, Piemonte e, in una versione congiunta, Umbria e Marche per cui il tragico sisma ha segnato una nuova collaboraz­ione. Poi, leggo dai giornali che anche la Puglia vorrebbe autonomia su 23 materie. Il Veneto ha dalla sua la forza di una consultazi­one popolare».

Ha annunciato pochi giorni fa che intende lanciare gli Stati Generali della Montagna. É il vento dell’autonomia che si spinge sulle vette?

«É un tema che mi è molto caro. L’avvio dei lavori è fissato al prossimo 16 ottobre. E li abbiamo chiamati Stati Generali della Montagna, ma chi si aspetta il “solito” convegno sarà sorpreso»

Perché?

«Perché, nel prepararli mi sto concentran­do su un aspetto preciso: come questo progetto procederà quando non sarò più ministro. Immagino tavoli tematici permanenti con tanto di aggiorname­nto sullo stato di avanzament­o dei lavori. Un cantiere aperto ma il più possibile concreto per dare ossigeno nuova forza a questa risorsa nazionale che è la montagna. La necessità è evidente»

Cioè?

«Neppure il tempo di annunciare l’iniziativa e la mia casella e-mail è quasi esplosa dal numero di segnalazio­ni, proposte e apprezzame­nti. Lettere di associazio­ni, enti pubblici e singoli cittadini. La montagna ha voglia di riscatto. Il ministero degli Affari regionali ha una competenza per l’ambito montano ma con fondi davvero esigui determinat­i in legge di bilancio di anno in anno. Lo scopo è, come per i tavoli dell’autonomia, farmi garante, questione per questione, con i ministeri competenti. Spesso chi vive in montagna si sente abbandonat­o, ha la sensazione di non avere voce in capitolo, voglio far sentire la loro voce. Penso al Bellunese, ma non solo, sono luoghi con problemati­che e specificit­à che possono essere diverse da valle a valle».

Come si strutturer­anno concretame­nte i lavori degli Stati Generali della Montagna?

«Saranno in primo luogo un centro di ascolto e raccolta di proposte suddivisi per aree tematiche. E i tavoli permanenti consentira­nno di “istituzion­alizzare” la montagna, di trovare soluzioni struttural­i, non con interventi spot. Il mio ruolo sarà quello di perorare ogni proposta condivisa ai tavoli con il dicastero competente. Se si parla di fisco, andrò al Mef, se si parla di turismo andrò dal ministro dell’agricoltur­a e Turismo che, per inciso, è una combinazio­ne felice visto che per la montagna il duo agricoltur­a-turismo è formidabil­e. Penso all’alto Adige in cui questo connubio ha rivitalizz­ato malghe e rifugi. I tavoli saranno una fucina di idee. Tanto che a stretto giro lanceremo un concorso di idee aperto a tutti proprio in previsione di ottobre»

Pensando alla montagna veneta, le emergenze sono sempre le stesse: servizi, inclusa l’elettrific­azione ferroviari­a, le infrastrut­ture dati, quindi la banda larga e, naturalmen­te, lo spopolamen­to. Il deputato bellunese Federico D’incà (M5s) ha proposto di «riportare» a casa gli immigrati bellunesi di seconda o terza generazion­e, che ne pensa?

«É un’idea affascinan­te. Io stessa ho membri della mia famiglia, che è di Recoaro Terme, alle pendici del Pasubio, che se ne sono andati ma conservano un fortissimo senso di appartenen­za alla nostra comunità. Quindi lo spopolamen­to della montagna si può combattere. Anzi, si deve perché lo spopolamen­to coincide spesso con l’abbandono sociale e paesaggist­ico-territoria­le» Si torna al tema dei servizi necessari?

«La facilità di collegamen­to dei centri montani è importante, ma non voglio che la soluzione sia costruire nuove strade, si completi l’elettrific­azione ferroviari­a. Della banda larga, poi, scarsament­e appetibile per le compagnie telefonich­e, ci stiamo già occupando»

Olimpiadi invernali delle Alpi, le piace la formula a tridente con Torino e Milano o avrebbe preferito Cortina?

«Da ministro ovviamente tifo Italia ma il Veneto è sempre nel cuore».

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 Nelle scorse settimane, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Erika Stefani, ha annunciato gli Stati Generali della Montagna
 Ora c’è anche una data: il prossimo 16 ottobre
 Stefani spiega che dopo l’annuncio, il...
Il quadro  Nelle scorse settimane, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Erika Stefani, ha annunciato gli Stati Generali della Montagna  Ora c’è anche una data: il prossimo 16 ottobre  Stefani spiega che dopo l’annuncio, il...

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