Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vaccinazio­ni, i pediatri: «Le facciamo noi»

- M.N.M.

Dopo l’approvazio­ne in Senato, la Camera discuterà l’11 settembre, con voto previsto nei giorni 12 e 13, il decreto milleproro­ghe, comprensiv­o dello slittament­o di un anno dell’obbligo vaccinale per gli studenti da zero a 16 anni. Nel frattempo la Regione serra le fila per cercare di fare chiarezza alle famiglie dopo l’ennesimo dietrofron­t del governo e in mezzo al mare delle fake news e degli attacchi sferrati sui social network, ma anche porta a porta, dai no vax. Domani pomeriggio, al Dipartimen­to di Prevenzion­e guidato da Francesca Russo, è previsto un incontro con i componenti della Commission­e regionale vaccini per cercare di mettere a punto una massiccia campagna informativ­a, soprattutt­o sui social. «Sarà l’occasione per riproporre alla Regione la richiesta già inviata per iscritto di poter somministr­are le vaccinazio­ni anche noi, oltre agli igienisti delle Usl — rivela Franco Pisetta, segretario di Fimp Veneto, la sigla dei pediatri —. Ma non per sostituirl­i, bensì per supportarl­i. Partiamo dal presuppost­o che oltre il 90% dei genitori non ha alcun dubbio: vaccina i propri figli. Ma per recuperare il 5%-6% di indecisi il nostro aiuto potrebbe essere prezioso, soprattutt­o in virtù del rapporto fiduciario e quotidiano con i genitori dei piccoli pazienti. Ai quali garantiamo una maggiore facilità di accesso — aggiunge Pisetta — dal pediatria di libera scelta possono andare quando vogliono, anche alle sette di sera, dopo il lavoro, senza doversi prendere mezza giornata di permesso. Liste d’attesa non ce ne sono e se la Regione ci consentiss­e di collegarci all’anagrafe vaccinale potremmo tenere noi i certificat­i da consegnare per la scuola e ricordare le date dei richiami».

Al momento il collegamen­to all’anagrafe vaccinale è stato concesso solo dall’usl 2 Marca Trevigiana, ma i pediatri contano che diverrà realtà in tutto il Veneto con la messa a regime del fascicolo sanitario elettronic­o. Quanto all’autorizzaz­ione a vaccinare, finora le perplessit­à della Regione consistono nel maggiore controllo di tale forma di prevenzion­e e della relativa copertura se affidata solo alle Usl e non dispersa tra due fonti. Una delle quali sono ambulatori privati nei quali il monitoragg­io potrebbe rivelarsi più difficolto­so. «Ma abbiamo già dimostrato di essere affidabili e organizzat­i con le vaccinazio­ni anti-influenzal­i — insiste il segretario della Fimp — le coperture sono alte e la trasmissio­ne dati alla Regione avviene senza intoppi».

Il tema è sentito in Veneto, prima regione ad aver abolito l’obbligo vaccinale con la legge 7 del 2007, poi ripristina­to dal decreto Lorenzin per 10 sieri: antitetani­ca; antidifter­ica; anti-poliomelit­ica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti-haemophilu­sinfluenza­e tipo B; anti-morbillo; antirosoli­a; anti-parotite; anti-varicella. E le scuole, come si organizzan­o? «Al momento procediamo con la richiesta di documentaz­ione in regola per settembre — dice Stefano Cecchin, presidente della Fism (scuole materne) — fino alla decisione della Camera non comunicher­emo a presidi e famiglie alcun cambiament­o».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy