Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il centro trasfusionale si rinnova e cambia sede Investimento da 3 milioni
Cambia casa e volto il Centro immunotrasfusionale dell’azienda ospedaliera, che è Dipartimento provinciale e quindi ha bisogno di maggiore spazio per laboratori sempre più attrezzati e all’avanguardia. Dopo due anni di lavoro, il direttore generale Luciano Flor ha convocato la Conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto definitivo, che vedrà il reparto diretto dalla dottoressa Giustina De Silvestro lasciare la sede storica e ormai inadeguata al piano terra del Monoblocco per trasferirsi, con la sua trentina di operatori, al terzo piano del Monoblocco. Il tutto per un costo complessivo di 3 milioni e 250mila euro. L’unità operativa Immunotrasfusionale svolge servizi di raccolta, lavorazione e distribuzione di emocomponenti, di analisi immunoematologiche, di tipizzazione e di terapia aferetica.
«I lavori partiranno entro l’anno — spiega Flor — e contiamo di inaugurare il nuovo Centro trasfusionale nel 2019. L’operazione è motivata dalla necessità di dare risposta a problemi strutturali e organizzativi che non possono più aspettare. Il reparto ha bisogno di locali più ampi, nella sede attuale non ci sta più, ma non possiamo ampliarlo mentre ci si lavora dentro. La superficie riservata al terzo piano è quasi il doppio di quella attuale e non avrà barriere architettoniche». Il bando per l’assegnazione del progetto è stato lanciato nel 2016 e ora siamo alle battute finali. Prima però è necessario acquisire la conformità urbanistica dal Comune, l’autorizzazione dalla Soprintendenza archeologica, il parere del Comando dei vigili del fuoco e dell’usl 6 Euganea. Ecco il motivo della convocazione della Conferenza dei Servizi.
Contestualmente al nuovo Centro Immunotrasfusionale, l’azienda ospedaliera sta predisponendo un restyling anche per l’anatomia Patologica, altro fiore della cittadella di via Giustiniani e dell’università, cresciuto sotto la guida del professor Gaetano Thiene e ora diretto dal professor Massimo Rugge, noto in Italia anche per aver redatto l’unico Registro Tumori regionale completo, cioè forte dei dati di tutte le Usl del territorio. «E’ un’altra realtà che soffre per la mancanza di spazi — dice Flor — e allora l’abbiamo concentrata al Giustinianeo, sistemando in quella sede tutti i laboratori, senza dispersioni. In via Gabelli resterà solo l’attività universitaria, cioè la didattica».
In attesa del nuovo ospedale di Padova est quello attuale continua ad essere sottoposto a lifting e manutenzione, per una spesa media di circa 40 milioni di euro l’anno.
Flor L’operazione è motivata dalla necessità di dare una risposta ai problemi strutturali del reparto