Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Fiale puzzolenti e finti tecnici crescono le truffe agli anziani
IL VADEMECUM PER NON FARSI DERUBARE Da gennaio più di un caso a settimana. I carabinieri: «Nel dubbio chiamate il 112»
Se non è uno stato di emergenza poco ci manca.
Tempo di vacanze per le famiglie, tempo di truffe a danno degli anziani che in questo periodo dell’anno trascorrono molti giorni in casa da soli.
Nelle ultime settimane, nel Padovano, malviventi senza scrupoli hanno colpito almeno una decina di volte. Se si guardano i numeri da inizio anno la situazione è preoccupante con 39 persone truffate e molte altre che probabilmente non hanno sporto denuncia per vergogna.
Il copione è sempre lo stesso con i malintenzionati che si travestono da ispettori del gas, da finti tecnici dell’acqua o perfino da sedicenti agenti della polizia locale. Il sistema è collaudato e già utilizzato centinaia di volte, con la novità dell’introduzione della fialetta puzzolente, tipo quella usata per gli scherzi di carnevale. L’odore acre liberato in casa convince l’anziano che vi sia una perdita di gas. «Signora, questa sostanza intacca i suoi ori e li rovina. Li metta al sicuro in una busta di plastica in frigorifero». Basta poi un attimo di distrazione e i truffatori se ne vanno con il bottino, facendo perdere le loro tracce. Per questa ragione i carabinieri di Padova, per volontà del loro comandante Oreste Liporace, da due settimane hanno deciso di serrare le fila e aumentare i controlli.
Resta comunque un’arma che è la più sicura: «Nel dubbio chiamare subito il 112 è la soluzione migliore. Nessuno è autorizzato a entrare nelle vostre case», spiega Liporace. Il messaggio diffuso anche attraverso i patronati, i medici di base, i centri anziani e i centri sociali è sempre lo stesso, sintetico e coinciso: «Non aprite agli sconosciuti».
I truffatori sono dei veri e propri professionisti, per lo più meridionali in trasferta, che soggiornano qualche tempo in provincia. Prima studiano i bersagli, ne scrutano i movimenti e non di rado utilizzano i social network per scoprire se i parenti sono in vacanza. Di solito agiscono in coppia, fingendosi tecnici del gas accompagnati da un messo comunale. Preferiscono le case isolate, lontano dalla video-sorveglianza, sono abili oratori e appaiono sempre gentili e impeccabili. Chiedono di entrare per verificare una perdita o un problema alla linea elettrica, a quella del gas o dell’acqua. Una volta acquisita la fiducia della loro vittima, gli fanno tirare fuori monili e contanti e poi fuggono non appena riescono.
A volte per colpire si fingono avvocati e parlano di ipotetici incidenti causati da un familiare. Tra gli ultimi esempi quanto successo il 21 luglio scorso a San Giorgio delle Pertiche quando in tre hanno citofonato a una 81enne che vive da sola. La donna gli ha mostrato il contatore, ha tirato fuori anelli, bracciali e 300 euro ed è stata truffata con la scusa di andare a controllare il rubinetto al piano superiore. Il giorno prima a Trebaseleghe una 77enne è stata derubata con il sistema della fialetta puzzolente, fatta passare come sostanza inquinante. Il bottino? Gioielli e mille euro in contanti. Qualche ora dopo a Camposampiero, con identica modalità, due uomini si sono finti appartenenti alle forze dell’ordine: una romena di 56 anni ha aperto la porta di casa e le sono stati portati via monili e contanti.
Fortunatamente non tutti si fanno fregare: a Solesino una coppia di 80enni è riuscita a non cadere nel tranello lo scorso 19 luglio così come due anziani a Sant’urbano il 13 luglio. Altri casi si sono avuti a Cittadella, Piacenza D’adige, Ospedaletto e anche in città nei quartieri periferici. A Piove di Sacco e Legnaro, la settimana scorsa, due famiglie hanno sorpreso di sera due finti agenti della polizia locale che volevano entrare nelle loro abitazioni, riuscendo a metterli in fuga.