Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Villadose, altro caso di West Nile Disinfestazione anche a Rovigo
Contagiata una donna: non è grave. Domani c’è il vertice sanitario
Allerta West Nile in Polesine dopo un nuovo caso di contagio a Villadose. Si tratta di una signora di mezza età, prossima alla pensione, che si è rivolta al medico di base per uno strano rash cutaneo e una leggera febbre. Di lì la decisione del medico di mandarla all’ospedale civile di Rovigo per effettuare una diagnosi più precisa. Ieri la risposta: Febbre del Nilo.
La signora sta bene e non è in pericolo di vita ma a Villadose è scattata d’obbligo, come prevede il protocollo sanitario regionale la disinfestazione nella zona segnalata dall’ulss 5. «Non sono stati trovati focolai - rassicura da subito il primo cittadino Gino Alessio La zona disinfestata, interessata dalla delibera emanata d’urgenza, è quella di via Giacomo Matteotti perché li risiede la persona contagiata e poi nei 200 metri circostanti». La disinfestazione a Villadose si è svolta questa notte dalle 4 alle 7.30 circa. Intanto dopo che il Ministero della Salute ha dichiarato endemica la provincia di Rovigo giunge anche il monito del consigliere regionale del Pd, Graziano Azzalin: «Il Polesine è stato lasciato solo per anni a fronteggiare il virus, adesso è un’emergenza in gran parte del Veneto. Serve un’azione coordinata tra Ulss e Comuni, la Regione stanzi risorse adeguate». Nel frattempo anche il capoluogo si prepara alla lotta contro le zanzare.
Dopo il caso della donna di 55 anni di Rovigo contagiata dal virus West Nile, il vicesindaco con delega all’ambiente Andrea Bimbatti promette più interventi in tutta la città. «Avevamo dei fondi già stanziati con la manovra di bilancio di fine luglio - spiega - nei giorni scorsi abbiamo agito in emergenza e nei luoghi che ci sono stati indicati come critici». Ma la parola d’ordine è «prevenzione». «L’obiettivo deve essere a lungo termine. Serve un piano pluriennale organizzato, così da evitare di trovarsi a marzo o aprile, quando si devono fare le prime disinfestazioni, senza fondi nelle casse comunali». Oltre a ciò è in programma un aggiornamento del regolamento sull’igiene, che permetterà di sanzionare i proprietari di aree incolte ed abbandonate con più facilità rispetto ad oggi. «Come cittadino mi sento di dire che ci vuole un po’ di più senso civico da parte di tutti» conclude Bimbatti.
Domani l’esecutivo del distretto sanitario 1, composto dai comuni nell’area dell’ex Ulss 18, si incontrerà con il presidente e vicepresidente del distretto sanitario 2, corrispondente all’ex Ulss 19. Al centro della discussione ci sarà proprio la lotta all’infezione attraverso azioni coordinate. Al tavolo parteciperà la direzione generale dell’ulss 5, con la presenza di professionisti del settore «Igiene e Profilassi». «Personalmente credo che stiamo raccontando il problema senza spiegare come risolverlo - afferma Antonio Bombonato, presidente della Conferenza dei Sindaci - Se la Regione ritiene che ci sia un’emergenza sanitaria che intervenga. I Comuni se lasciati da soli non ce la possono fare».