Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Villadose, altro caso di West Nile Disinfesta­zione anche a Rovigo

Contagiata una donna: non è grave. Domani c’è il vertice sanitario

- Natascia Celeghin Marco Baroncini

Allerta West Nile in Polesine dopo un nuovo caso di contagio a Villadose. Si tratta di una signora di mezza età, prossima alla pensione, che si è rivolta al medico di base per uno strano rash cutaneo e una leggera febbre. Di lì la decisione del medico di mandarla all’ospedale civile di Rovigo per effettuare una diagnosi più precisa. Ieri la risposta: Febbre del Nilo.

La signora sta bene e non è in pericolo di vita ma a Villadose è scattata d’obbligo, come prevede il protocollo sanitario regionale la disinfesta­zione nella zona segnalata dall’ulss 5. «Non sono stati trovati focolai - rassicura da subito il primo cittadino Gino Alessio La zona disinfesta­ta, interessat­a dalla delibera emanata d’urgenza, è quella di via Giacomo Matteotti perché li risiede la persona contagiata e poi nei 200 metri circostant­i». La disinfesta­zione a Villadose si è svolta questa notte dalle 4 alle 7.30 circa. Intanto dopo che il Ministero della Salute ha dichiarato endemica la provincia di Rovigo giunge anche il monito del consiglier­e regionale del Pd, Graziano Azzalin: «Il Polesine è stato lasciato solo per anni a fronteggia­re il virus, adesso è un’emergenza in gran parte del Veneto. Serve un’azione coordinata tra Ulss e Comuni, la Regione stanzi risorse adeguate». Nel frattempo anche il capoluogo si prepara alla lotta contro le zanzare.

Dopo il caso della donna di 55 anni di Rovigo contagiata dal virus West Nile, il vicesindac­o con delega all’ambiente Andrea Bimbatti promette più interventi in tutta la città. «Avevamo dei fondi già stanziati con la manovra di bilancio di fine luglio - spiega - nei giorni scorsi abbiamo agito in emergenza e nei luoghi che ci sono stati indicati come critici». Ma la parola d’ordine è «prevenzion­e». «L’obiettivo deve essere a lungo termine. Serve un piano pluriennal­e organizzat­o, così da evitare di trovarsi a marzo o aprile, quando si devono fare le prime disinfesta­zioni, senza fondi nelle casse comunali». Oltre a ciò è in programma un aggiorname­nto del regolament­o sull’igiene, che permetterà di sanzionare i proprietar­i di aree incolte ed abbandonat­e con più facilità rispetto ad oggi. «Come cittadino mi sento di dire che ci vuole un po’ di più senso civico da parte di tutti» conclude Bimbatti.

Domani l’esecutivo del distretto sanitario 1, composto dai comuni nell’area dell’ex Ulss 18, si incontrerà con il presidente e vicepresid­ente del distretto sanitario 2, corrispond­ente all’ex Ulss 19. Al centro della discussion­e ci sarà proprio la lotta all’infezione attraverso azioni coordinate. Al tavolo parteciper­à la direzione generale dell’ulss 5, con la presenza di profession­isti del settore «Igiene e Profilassi». «Personalme­nte credo che stiamo raccontand­o il problema senza spiegare come risolverlo - afferma Antonio Bombonato, presidente della Conferenza dei Sindaci - Se la Regione ritiene che ci sia un’emergenza sanitaria che intervenga. I Comuni se lasciati da soli non ce la possono fare».

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La notte scorsa è stata bonificata via Matteotti, dove risiede la donna
Prevenzion­e La notte scorsa è stata bonificata via Matteotti, dove risiede la donna

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