Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Falsa testimonianza, imputato un medico
Era stato sentito nella causa contro l’ospedale, chiesto il rinvio a giudizio
Indagini chiuse e richiesta di rinvio a giudizio per falsa testimonianza per un medico anestesista dell’ospedale di Rovigo, il 55enne di Vigonza (Padova) Massimo Chiesa. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 10 ottobre. Il professionista si ritrova nei guai nell’ambito della causa civile di risarcimento danni da 30 milioni di euro intentata dal padre della bimba originaria di Fiesso nata tetraplegica all’ospedale di Rovigo il 3 dicembre 2008. In qualità di testimone davanti al giudice civile, nel giugno dello scorso anno Chiesa fece alcune dichiarazioni ritenute reticenti e contraddittorie dal pm che ha chiuso le indagini, Monica Bombana. Il 55enne, che nel dicembre 2008 indusse l’anestesia sulla madre della bimba dopo 14 ore di travaglio, lo scorso anno come testimone avrebbe sostenuto di non aver visto la donna entrare in barella in sala operatoria, di non ricordare che la madre della bimba gli aveva detto di essere retinopatica e nefropatica. Inoltre Chiesa avrebbe omesso di aver visto coi suoi occhi una pompa per l’infusione continua di insulina sull’addome della donna. Per questo è stato querelato per falsa testimonianza dall’avvocato dei familiari della bimba, Mario Cicchetti. È attesa per settembre la sentenza civile sulla causa di risarcimento danni da 30 milioni di euro intentata dal padre della bimba contro l’usl 18 (ora Usl 5), due ostetriche, i Lloyd’s di Londra e «Am Trust Europe Ltd». La cifra indicata, altissima, è frutto dei danni biologici e morali patiti dalla bimba, che ha per altro un’aspettativa di vita del tutto normale, ma anche dai suoi familiari che affrontano costosissime cure. I criteri adottati per il calcolo della cifra sono l’invalidità permanente della bimba, che è risarcibile attraverso il collegamento istituito tra gli articoli 32 della Costituzione e gli articoli 1228, 2043 e 2051 del codice civile.