Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Proroga sui vaccini? Manca la legge restano obbligator­i»

L’anci: i presidi che accettano bimbi non in regola rischiano la denuncia Il Senato ha già votato il rinvio di un anno del diktat valido per dieci sieri, ma la Camera si esprimerà solo a settembre, con gli asili già aperti

- Michela Nicoussi Moro

Finchè la Camera non approverà il rinvio di un anno, già licenziato in Senato, per i sindaci veneti resta in vigore dal prossimo mese l’obbligo per gli studenti da zero a 16 anni di assumere i 10 vaccini previsti dalla legge Lorenzin. «I presidi che faranno entrare a scuola bambini non immunizzat­i potranno essere denunciati», dice l’anci.

Non hanno dubbi i sindaci veneti: l’obbligo dei 10 vaccini introdotti dalla legge Lorenzin per i bambini da zero a 6 anni iscritti al Nido e alla materna e per gli alunni — fino a 16 anni — della scuola dell’obbligo e del biennio di superiori o centri profession­ali resta. Pena, per i più piccoli, la non ammissione all’asilo più una multa fino a 500 euro, e per gli altri solo la sanzione. Almeno finchè anche la Camera, dopo il Senato, non approverà il decreto milleproro­ghe — in discussion­e l’11 settembre, con voto previsto i successivi 12 e 13, ad asili già aperti da due settimane —, contenente il rinvio del diktat all’anno scolastico 2019/2020. «A oggi per noi vale la legge Lorenzin — conferma Francesco Lunghi, medico e vicepresid­ente di Anci Veneto — perciò, scaduto il termine ultimo del 10 luglio per la presentazi­one del libretto vaccinale in regola, senza questa certificaz­ione i piccoli da zero a 6 anni non possono frequentar­e nè Nidi nè materne. Se un preside ammetterà un bimbo non immunizzat­o sarà fuori legge, esporrà a grossi rischi di salute gli alunni non vaccinabil­i perchè immunodepr­essi e potrà essere denunciato».

E aggiunge: «Il ministro della Salute, Giulia Grillo, si deve assumere questa responsabi­lità. E’ stata una grande stupidaggi­ne rimettere mano alla questione vaccinazio­ni, ormai chiusa. Ora invece si ricomincia tutto daccapo ed è un’assurdità concessa alle pressioni dei no vax, che sono capaci di esibire a scuola certificat­i falsi. Sappiano però che il falso in atto d’ufficio è un reato. Stiamo andando indietro, mi sembra di tornare al Me- dioevo».

Dal canto suo la Regione cerca di tranquilli­zzare gli animi, prevedendo una campagna informativ­a che faccia chiarezza nel caos nel quale si ritrovano nuovamente catapultat­e le famiglie. Dopo il 10 luglio le scuole hanno mandato gli elenchi dei non iscritti alle Usl, che stanno controllan­do i bambini non vaccinati, chiedendo ancora una volta ai genitori di metterli in regola. Il Dipartimen­to di Prevenzion­e ha inviato alle stesse aziende sanitarie una lettera in cui impone priorità alle vaccinazio­ni mancanti dei bimbi in età da asilo. Ricapitola­ndo: i minori da zero a 16 anni per l’inizio dell’anno scolastico devono presentare o il libretto vaccinale con i 10 sieri obbligator­i fatti o un’autocertif­icazione, come ha disposto il ministro Grillo con una circolare emanata lo scorso luglio e supportata da due emendament­i approvati dal Parlamento. Al 10 luglio in Veneto risultavan­o inadempien­ti 81.425 minori tra 0 e 16 anni, per 18.498 dei quali è stato fissato l’appuntamen­to in un Centro vaccinale. Gli inadempien­ti tra 0 e 6 anni sono 18.367, di cui 5.643 con appuntamen­to. Dati in rielaboraz­ione da parte della Regione, che la prossima settimana diffonderà quelli nuovi.

Intanto i no vax segnano un punto: «Dopo il voto alla Camera centinaia di veneti potranno iscrivere i figli all’asilo, anche se non vaccinati — ricorda Mattia Marchi, portavoce del Corvelva, il Coordiname­nto veneto per la libertà di vaccinazio­ni —. Veniamo da dieci anni di libertà vaccinale e senza epidemie, quindi chiediamo l’abolizione di ogni obbligo e contestual­mente la promozione e la gratuità di tutti i vaccini. Stiamo raccoglien­do le firme per una legge di iniziativa popolare che ricalca la regionale numero 7 del 2007 che cancellò tale diktat:

” I no vax Il 16 agosto portiamo un esposto alla Procura di Roma perchè 5 vaccini su 7 sono inefficaci

l’abbiamo aggiornata con la sanzione di mille euro, per omissione di atti d’ufficio, ai medici che non segnalano le reazioni avverse». Il 16 agosto i rappresent­anti del Corvelva accompagna­ti da due avvocati andranno a Roma a depositare un esposto in Procura sulla base delle analisi su sette vaccini, commission­ate a più laboratori, che attestereb­bero come cinque di questi non rispondano ai parametri di efficacia e sicurezza richiesti.

«I vaccini sono i farmaci più utili, meno costosi e con meno effetti collateral­i di cui ha beneficiat­o l’umanità — obietta il professor Giorgio Palù, presidente delle Società europea e italiana di Virologia —. Non ricorrervi significa non eliminare malattie pericolose come il morbillo, di cui nel 2017 si è registrata un’epidemia con 4885 casi in Italia di cui 286 in Veneto, e farne tornare altre scomparse. Come la poliomelit­e, ricomparsa in Estonia. Il decreto Lorenzin è stato un successo, ha rialzato le coperture del 5%-7%, prima scese sotto la soglia di sicurezza del 95%, che garantisce anche i bimbi non immunizzab­ili. E infatti il governo era stato richiamato dall’oms».

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In corteoUna delle manifestaz­ioni dei no vax organizzat­a a Treviso per contestare il ritorno all’obbligo vaccinale

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