A casa per due no vax, denunciata la scuola

La figlia è rimasta a casa dall’asilo per cinque settimane, perdendo tappe importanti come la recita, la gita e la consegna dei diplomi. E li ha persi perché, nonostante la legge Lorenzin preveda l’esclusione dei bimbi non vaccinati dalla scuola materna, nella sua due piccoli non immunizzati per scelta dei genitori, si sono ammalati di varicella, esponendola al rischio di contrarre una malattia pericolosissima per lei.

Per questo motivo i genitori hanno deciso di sporgere denuncia a carico di ignoti per omissione di atti d’ufficio, tentata epidemia e istigazione alla disobbedienza. «Spero che diventi un caso pilota — spiega la mamma della piccola, che fa l’avvocato — e porti la magistratura a prendere una posizione che imponga alle scuole di applicare la norma per quella che è, e non in modo tollerante ed estensivo».

La denuncia arriva a tre mesi da quelle assenze obbligate per la sua bambina, iscritta in una scuola materna di Treviso. Ma la mamma si era battuta per la sua sicurezza fin dall’iscrizione, chiedendo rassicurazioni alla dirigente sull’applicazione della legge del 2017 che prevede la frequenza all’asilo vincolata all’assunzione di 10 vaccini. «Mi avevano detto che, dal punto di vista burocratico era tutto a posto — racconta l’avvocato — ma una mattina di maggio alle 7 sono stata svegliata dalla scuola, che mi informava di un caso di varicella. Seguito dopo pochi giorni da un altro. E mia figlia non ha potuto andare a scuola per cinque settimane». La bambina, in seguito a un trapianto di fegato, è immunodepressa e non può essere esposta al rischio di malattie infettive. «Purtroppo è risultata no-responder all’anti-varicella — spiega la madre —. Abbiamo fatto il trapianto perché la nostra bambina avesse una vita normale ma le è stata negata da qualcuno che ha deciso di interpretare la legge in modo tollerante, esponendola a un grande rischio». L’obiettivo della denuncia, depositata martedì in Procura, è che si arrivi a un’inchiesta: «Vorrei che questo caso servisse a sgombrare il campo da interpretazioni e a far applicare la legge».