Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il ritorno di Della Rocca nella sua amata Bologna «Sarà come essere a casa»
Domenica Francesco torna protagonista al Dall’ara
«A Bologna ho segnato un solo gol, in Coppa Italia proprio al Padova. Era il primo turno, feci gol di testa alla fine del secondo tempo. Al tempo giocavo mezzala, avevo maggiori possibilità di inserimento, ma quel gol arrivò su palla inattiva». Corsi e ricorsi storici. Domenica 12 agosto alle 21 ecco Bologna-padova, otto anni dopo ci risiamo. Nel 2010, proprio in Coppa Italia, Francesco Della Rocca stoppò all’ultimo tuffo il Padova di Alessandro Dal Canto. Domenica ritroverà da avversario la squadra in cui è cresciuto, nella città in cui attualmente vive. E magari proverà ancora una volta a lasciare il segno, di fronte ad amici, familiari e conoscenti
Della Rocca, sarà la sua prima volta da ex a Bologna?
«No, tornai a Bologna già col Palermo, quindi quella di domenica non sarà la prima volta. Ho fatto tutta la trafila del settore giovanile in rossoblù, è sempre bello affrontare il Bologna perché con la famiglia mi trasferii da Brindisi quando avevo otto anni»
I suoi familiari verranno a vederla?
«Mio fratello verrà sicuramente a vedermi, penso che anche i miei familiari ci saranno tutti. Gioco in casa, ma giocherò con la maglia del Padova, quindi le cose rispetto al passato sono cambiate».
E’ vero che all’inizio dell’estate si è allenato per un periodo col Bologna?
«Ringrazio il Bologna, che mi ha dato la possibilità di allenarmi prima di trovare squadra a Padova. Ho i miei bambini che fanno scuola calcio in Emilia e sono sempre stato in ottimi rapporti con la dirigenza rossoblù. Colgo l’occasione per ringraziare anche Marco Di Vaio»
L’esordio col Monza è andato meglio del previsto. E’ soddisfatto?
«Sono soddisfatto del mio esordio con il Monza. All’inizio non è stato facile, perché le gambe erano pesanti, poi ci siamo mollati e nel secondo tempo è andata decisamente meglio»
Bisoli come l’ha ritrovato? «Bisoli l’ho ritrovato come al solito, molto esigente com’è giusto che sia. Quello che si fa durante l’allenamento poi lo porti anche in partita. In questo periodo non è facile, ma poi i risultati li vedi più avanti. Mi ha allenato anche a Perugia dopo aver fatto il ritiro con lui a Bologna ed essermi trasferito a Palermo. Con Bisoli ho fatto 38 partite, credo che sappia come gestirmi e quando tirare indietro».
Il suo attuale allenatore, probabilmente, sa come gestirla e l’augurio è che la cosa si ripeta anche quest’anno dopo Salerno...
«Magari ogni tanto c’è bisogno di rallentare e di saltare una giornata di allenamento. Noi giocatori talvolta sbagliamo perché per troppa voglia ci alleniamo sopra a qualche malanno e questo condiziona poi negativamente».