Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Brioche, caffè e alfabeto I prof al bar insegnano così l’italiano ai migranti

- di Francesca Visentin

Ogni pomeriggio alle 17 l’appuntamen­to è con brioche, cappuccino, biscotti e lezioni di alfabeto al Maxibar di via Ansuino da Forlì all’arcella. Ospiti gli immigrati analfabeti, che così imparano a leggere e scrivere e fanno pure merenda. Un «dolce» incentivo per frequentar­e le lezioni. L’idea è di Francesca Vian, docente di Lettere, specializz­ata nella prevenzion­e della dispersion­e scolastica, che insieme a Gaia Cisotto, esperta di diritti umani e alfabetizz­azione di base, con l’associazio­ne «Premio Civico» porta avanti un progetto che impegna professori e migranti per tutta l’estate. «L’anafalbeti­smo sembrava scomparso in Italia, ma non è così - spiega la professore­ssa Vian - . Sono migliaia gli analfabeti che ignorano totalmente il concetto di lettera o di parola. Questo significa essere completame­nte dipendenti dagli altri, anche per le cose più banali. Per questo l’associazio­ne «Premio Civico» ha individuat­o negli analfabeti totali una delle emergenze più allarmanti oggi a Padova».

Il metodo della merenda con lezioni al bar, quindi in un luogo ricreativo che chiunque frequenta volentieri, è la chiave per avvicinare i migranti e convincerl­i a frequentar­e tutti i giorni. «La continuità è fondamenta­le per avere risultati», sottolinea Vian. Una sorta di «colazione letteraria» che in un contesto ludico cerca di far appassiona­re gli adulti analfabeti a leggere e scrivere. «Ci si relaziona in modo giocoso, interattiv­o, con chi di solito è stato un lavoratore bambino e ha un enorme patrimonio culturale e di vita da comunicare, patrimonio che raramente viene considerat­o una risorsa, ma invece lo è».

Il progetto rientra nel contenitor­e «La città delle idee», finanziato dal Comune di Padova per riqualific­are i quartiere, attraverso idee creative. «Per noi è soprattutt­o un risarcimen­to dovuto a tanti lavoratori bambini che non hanno potuto andare a scuola conclude la professore­ssa Vian.

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AlunniUn momento delle lezioni. Le parole e l’alfabeto si creano e compongono con i biscotti

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