Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Una pista azzurra in piena Arcella pronto il nuovo stadio Colbachini
Bonavina: «Il 2 settembre Padova sarà per un giorno la capitale dello sport»
Blu come i colori delle magliette della nazionale italiana. È la nuova pista di atletica dello stadio Colbachini, un colore diverso dal solito per un luogo che significa molto per la città, dove nel 1992 l’atleta ucraino Sergej Bubka stabilì uno dei suoi record mondiali di salto con l’asta. Ma soprattutto per l’arcella, il quartiere dalle molte facce di Padova, amato da chi ci vive, temuto da chi lo attraversa a causa della sua fama di centro della piccola criminalità.
«Un nuovo stadio nel cuore dell’arcella, in Piazza Azzurri d’italia, bello e funzionante è un passo importante per la riqualificazione della zona, per rendere giustizia a uno dei quartieri più popolosi della città attraendo atleti di fama internazionale e spettatori» dice l’assessore allo Sport Diego Bonavina. Lo stadio sarà pronto prima del previsto, già il 20 agosto gli ultimi dettagli saranno completati. Le ruspe erano arrivate a dicembre dello scorso anno dopo un cambio dell’ultimo minuto della ditta che doveva occuparsi dei lavori. La Ra Costruzioni srl si era aggiudicata l’appalto con una proposta che prevedeva un costo di un milione di euro ma a causa di irregolarità nella proposta tecnica è stata estromessa. Al suo posto, l’incarico è passato alle ditte che si erano classificate subito dopo la Ra Costruzioni: Sicea mila euro. Il progetto è nato nel luglio 2016 con l’amministrazione Bitonci e ora riesce a vedere la luce.
Sono state rifatte le gradinate aggiungendo 800 posti in più: ora il Colbachini può ospitare 4500 spettatori che entreranno da due ingressi posti su Piazza Azzurri d’italia. Anche gli spogliatoi sono nuovi ed è stata installata l’illuminazione a led. C’è una doppia pedana per il salto con l’asta, per il salto in lungo e per il giavellotto. Ciò di cui l’amministrazione va più fiera è la pista di otto corsie: è stata costruita con la tecnica «colato su colato», cioè è stato steso manualmente il primo strato di resina sul quale è stato fatto successivamente colare il secondo. «Quando un atleta deve gareggiare la prima cosa che chiede è come è fatta la pista – spiega Bonavina – Questa tecnica permette di avere una pista più performante anche se ha una vita inferiore e ha bisogno di maggiore manutenzione. Dura circa otto anni contro i dieci delle piste fatte di compensato e resina ma è un prezzo che vale la pena pagare perché è questo che gli atleti chiedono».per ora la gestione del Colbachini è ancora in carico a Assindustria ma a settembre il Comune farà uscire il bando per candidarsi a gestire la struttura.