Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
West Nile, Coletto rassicura la città «Azioni mirate, nessuna pandemia»
L’assessore regionale in consiglio comunale: «780 mila euro contro le zanzare»
Sono saliti a 33 i casi di West Nile in Polesine. Ben 4 in più rispetto a giovedì, tre donne e un uomo residenti nei comuni di Villanova del Ghebbo, Bagnolo Po, Badia Polesine e Guarda Veneta. Nessuno di loro fortunatamente è grave. L’annuncio dell’aumento dei casi da febbre del Nilo lo ha dato direttamente il direttore generale dell’usl 5, Antonio Compostella, chiamato a relazionare ieri al consiglio comunale monotematico convocato d’urgenza sul tema contagi da West Nile nel nostro territorio. Vicino a Compostella anche l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, per la prima volta in consiglio comunale a palazzo Nodari, e la dirigente regionale del settore sanità, Francesca Russo.
Tante le domande rivolte dai consiglieri comunali presenti. Fabio Benetti, della Lega, primo firmatario dell’autoconvocazione si è detto «preoccupato per la situazione di sicurezza per la salute pubblica», il grillino Ivaldo Vernelli ha chiesto espressamente i soldi messi a disposizione dalla Regione Veneto per gli interventi di disinfestazione delle larve e delle zanzare del genere «Culex» responsabili del contagio. In primis il dg Compostella ha voluto rassicurare tutti: «Non è un atteggiamento semplicistico o superficiale il mio ma non c’è allarme. Nessuna epidemia è in atto e lo dico da tecnico. In Polesine accade ciò perché c’è una situazione ideale perché il virus possa proliferare. Certo la casistica è aumentata statisticamente rispetto al 2017. Sicuramente importante è la prevenzione e
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Compostella (Usl 5) In Polesine abbiamo un ambiente ideale per la proliferazione del virus, ma non c’è allarme
l’intervento acuto che viene fatto nella zona in cui viene individuato il caso da contagio umano». A sottolineare che va fatta un’attività di coordinamento con i comuni per attivare una disinfestazione omogenea l’assessore regionale alla sanità, Coletto. «Il 23 marzo scorso la Regione ha sollecitato i Comuni con gli interventi di disinfestazione ha spiegato- Servono mezzi modesti ma mirati. I Comuni devono stare molto attenti a organizzarsi perché la disinfestazione va fatta in maniera coordinata cronologicamente. Non stiamo trascurando il territorio, ci sono 55 trappole in tutta la Regione con le quali verifichiamo la presenza del virus. E poi prepariamo i capitolati d’appalto. La Regione comunque ha 780mila euro a bilancio per la questione zanzare. Sono sufficienti visto che non parliamo di pandemia».
Se coordinamento e controllo delle zanzare sul territorio spettano alla Regione, è dovere dei sindaci polesani «prendere coscienza del problema e risolverlo» secondo Francesca Russo dirigente regionale. «Tra tutti i Comuni polesani ben 21 non hanno fatto alcun intervento di disinfestazione e questa è una responsabilità dal punto di vista sanitario e di non presa di coscienza del problema. È dal 2008 che lavoriamo al problema del virus West Nile. Abbiamo degli strumenti e dobbiamo imparare a conoscerli e ad utilizzarli ma la mia esperienza nel campo mi ha portato a capire che finita l’emergenza ogni Comune poi torna alle proprie faccende».