Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Consvipo, approvato il bilancio «Necessario un cda di tecnici»
Il Consorzio, che rischiava la cessazione, resiste: il numero legale ieri c’era pur con assenze di peso. «A settembre o nuovo consiglio o si chiude»
Ieri sembrava dovesse essere l’ultimo giorno di vita del Consorzio per lo sviluppo, nato nel 1963, ma così non è stato.
Nonostante fosse l’antivigilia di Ferragosto l’assemblea dei soci si è regolarmente tenuta superando lo scoglio del 33 per cento di presenza di quote societarie necessarie per renderla legale anche se c’erano assenze di notevole peso. Non c’è stata la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione e del presidente, dopo che Angelo Zanellato s’è dimesso alcune settimane fa, e non sono nemmeno arrivate candidature al riguardo. Ieri però è stato approvato il bilancio consuntivo e anche le dibattute tabelle con le quote monetarie di adesione per il 2017 al Consvipo dei soci. Ovvero 48 Comuni, Camera di Commercio e Provincia che col 44 per cento è l’azionista di maggioranza ma ha avviato un arbitrato per uscire dall’ente.
L’alternativa, se ieri fosse mancato il numero legale, sarebbe stata avviare le procedure di cessazione del Consorzio. Il presidente dell’assemblea dell’ente consortile, il sindaco di Taglio di Po Francesco Siviero, spiega che nel dibattito di ieri sarebbe emersa la linea di «dar vita a un nuovo consiglio d’amministrazione composto da tecnici e non da esponenti politici. Questo – afferma Siviero – permetterebbe di affrontare al meglio le questioni che sono sul tavolo, in primis il futuro immediato del Consorzio».
Prossimo passaggio sarà tra fine mese o al massimo ai primi di settembre – data ancora da fissare - con una nuova assemblea. «Si dovrà eleggere il consiglio d’amminidaco strazione – spiega Siviero – altrimenti scatteranno le procedure per la cessazione dell’attività».
I soci riottosi e ieri assenti, comunque, non hanno mancato di far sentire la loro voce. Il presidente della Provincia Marco Trombini sottolinea come «la crisi finanziaria ci ha impedito di versare la quota da circa 250.000 euro all’anno, ma ha finito con l’aprire un dibattito positivo sul futuro del Consorzio». Il vicesin- di Rovigo (10,69 delle quote) Andrea Bimbatti dal canto suo spiega che «a vincolarci c’è una delibera del comunale rodigino che ha approvato il non pagamento della quota di circa 70.000 euro per il 2018 all’ente. Se la posizione politica in merito al Consvipo dovesse cambiare se ne riparlerà, forse, dopo l’estate».
A provare a dare una lettura in prospettiva è Giampietro Gregnanin, segretario della Uiltec di Padova e Rovigo e da sempre in prima fila a difesa del Consvipo. «A fine ottobre sarà eletto il nuovo presidente della Provincia. Mi auguro che nel suo programma il nuovo numero uno di palazzo Celio, ovvero il socio di maggioranza relativa dell’ente, adotti una strategia decisa assieme ai Comuni più importanti a partire da Rovigo. O – continua Gregnanin - si rilancia il Consorzio, come da sempre chiesto dal sindacato, oppure si provvede alla sua liquidazione. Ma se la scelta sarà di chiudere – conclude andranno spiegati chiaramente ai soci gli oneri di cui dovranno farsi carico, compresa la ricollocazione dei dipendenti del Consvipo».
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Trombini (Provincia) La crisi ci ha impedito di versare 250mila euro ma ha aperto il dibattito
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Gregnanin (sindacato) O si rilancia l’ente oppure si provvede alla sua liquidazione