Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Paracadutista precipita davanti alla moglie infermiera
«Era nato per stare in aria». Negli occhi ancora l’immagine di quella vela che vira all’improvviso sparendo dietro i capannoni degli hangar dell’aeroporto di Boscomantico. Antonella ha capito subito che per suo marito Corrado Magoga non c’era niente da fare: «Ha lottato fino alla fine, ha cercato di recuperare fino all’ultimo. Ma questa volta ha avuto sfortuna, sfiga, chiamala come ti pare. Basta un attimo e ti porta via tutto». Quell’attimo maledetto, mercoledì pomeriggio, si è portato via per sempre suo marito, istruttore espertissimo della scuola di paracadutismo veronese Skydive, di Boscomantico. Quarantanove anni da compiere il mese prossimo, Corrado a Ferragosto aveva deciso di trascorrere la giornata con la moglie nel luogo che amavano più di ogni altro. «Ci eravamo conosciuti proprio qui - ricordava Antonella, anche lei paracadutista -. In vent’anni, era diventato una delle colonne della scuola, mettendosi alle spalle più di 5000 lanci, quasi il doppio della media dei paracadutisti più esperti. Lo ha fatto anche mercoledì: prima i lanci in tandem con gli allievi, poi, verso le 17, su fino a quota 4mila e poi il salto. Il paracadute si apre normalmente ma all’improvviso, invece di proseguire la traiettoria, la vela ha virato di 180 gradi a un’altezza ormai troppo bassa per provare a recuperare. Corrado è finito sulla pista di decollo degli ultraleggeri, si è schiantato violentemente al suolo, sull’erba. E poi è letteralmente «rimbalzato» in avanti andando a centrare uno dei piccoli aeroplani fermi in sosta. Un impatto che non gli ha lasciato scampo. Antonella, infermiera professionista e un altro amico che ha lavorato in ospedale nel reparto di Rianimazione, si sono precipitati lì per tentare di soccorrerlo. Ma, per Corrado, non c’era purtroppo più nulla da fare.
” La moglie Ci eravamo conosciuti proprio qui, il paracadute era la sua passione