Due anziani aggrediti e rapinati in casa

I banditi hanno colpito a Megliadino, poco prima avevano rapinato una donna

Due rapine in poche ore, una nel Veronese e una nella Bassa Padovana. Due banditi a volto coperto hanno prima colpito una donna in una casa di Castagnaro nel Veronese, poi, si sono spostati di 20 chilometri e hanno ripetuto lo stesso copione a danno di una coppia di anziani di Megliadino San Fidenzio. I banditi hanno agito in fretta, minacciato i due anziani con un piede di porco e hanno strappato loro le fedi nunziali prima di scappare.

Una coppia di rapinatori a volto coperto ha messo a segno due colpi identici tra le province di Padova e Verona l’altra notte.

Il primo agguato è stato commesso a Castagnaro, il secondo a Megliadino San Fidenzio. I due comuni sono distanti poco più di 20 chilometri. Nel Veronese, la vittima è stata una donna, rapinata e sequestrata. Nel comune della Bassa Padovana a fare le spese della rapina sono stati due anziani coniugi. I due padovani sono stati raggiunti in casa dai ladri verso le 22.30. Hanno sentito dei rumori, qualcuno che stava tentando di entrare scassinando la porta. In men che non si dica si sono ritrovate davanti due persone con il volto coperto da un passamontagna e un piede di porco in mano. I due pensionati, un uomo di 79 anni e una donna di 69, impietriti dallo spavento, hanno consegnato subito le fedi nuziali, dicendo che quella era l’unica cosa preziosa che avevano in casa. I due malviventi non hanno insistito oltre, hanno preso i due anelli e sono fuggiti in auto. La coppia ha chiamato subito i carabinieri, che avevano già ricevuto l’allarme dai colleghi di Verona ed erano alla ricerca degli autori della prima rapina. Sul posto sono intervenuti i militari di Montagnana e i colleghi del Norm di Este.

Troppo simili i due casi per non pensare che si tratti della medesima banda in azione. Al calar del sole due malviventi avevano infatti messo a segno una rapina con sequestro di persona a Castagnaro. L’incubo della proprietaria, una dipendente dell’usl è iniziato poco dopo le 20 del giorno di Ferragosto. Fabrizia S., 59 anni, è rientrata a casa in auto e, dopo aver azionato l’apertura del cancello automatico e si è diretta verso il garage. Lì, non appena è uscita dall’abitacolo, si è trovata di fronte a due sconosciuti con un passamontagna sul volto. Impossibile, tanto quanto inutile, chiedere aiuto: i vicini non erano a casa e il resto delle abitazioni è distante almeno un centinaio di metri. I due, che parlavano con accento straniero, hanno impiegato pochi istanti per rivelarle le loro intenzioni. Senza nemmeno darle il tempo di reagire, le hanno sferrato un pugno che l’ha colpita all’altezza di un orecchio e l’hanno presa per le braccia ordinandole di aprire la porta di casa.

Poi, uno l’ha accompagnata in bagno, dopo averle sequestrato il cellulare l’ha chiusa nella stanza rimanendo a controllarla. Il complice, intanto, ha rovistato dappertutto alla ricerca probabilmente della cassaforte, senza riuscire a trovarla. Pochi istanti più tardi, in via San Nicolò, è arrivato anche il compagno della signora che ha notato il cancello rimasto aperto e si è subito insospettito. L’uomo ha chiamato a voce alta Fabrizia e i due malviventi hanno subito intuito di correre il rischio di venire scoperti. Così, hanno letteralmente raccattato tutto quel che capitava a portata di mano riuscendo a dileguarsi con un bottino del valore complessivo di circa mille euro tra tablet, cellulare e qualche monile in oro. La signora, sotto choc, è stata liberata dal compagno e poi accompagnata al pronto soccorso di Legnago dove è stata curata e dimessa con una prognosi di dieci giorni. Nel frattempo, in via San Nicolò, per tutta la notte è stato un viavai di carabinieri. Non è escluso che i due avessero anche un terzo complice, ad attenderli in auto poco distante. E saranno le indagini a dover chiarire se si possa trattare della stessa banda che due ore più tardi, ad Este, nel Padovano, ha messo a segno un colpo identico.