Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
In città nessuna infrastruttura è a rischio ma il cavalcavia dell’arcella dovrà essere sostituito
«Qui tutte le strutture sono monitorate Il Borgomagno? Va abbattuto e rifatto»
Nessuna emergenza, sia ben chiaro. Ma il crollo del ponte Morandi a Genova, che tre giorni fa ha causato la morte di almeno 39 persone, ha fatto inevitabilmente suonare un campanello d’allarme in tutta Italia. Palazzo Moroni compreso.
E così ieri l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Andrea Micalizzi, con l’obiettivo dichiarato di tranquillizzare chi a Padova ci vive o ci lavora, ha ritenuto opportuno fare il punto della situazione sulle infrastrutture cittadine. A cominciare proprio da ponti e cavalcavia, «che sono oggetto di continui e attenti monitoraggi e non destano particolari preoccupazioni».
Qualche piccola criticità, ha però ammesso l’esponente del Pd, esiste e va tenuta sotto controllo. Anzi, grazie ai fondi appositamente messi a bilancio dalla giunta, verrà risolta tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Stiamo parlando, nel dettaglio, dei due ponti che si trovano, in rapida successione, lungo corso Argentina (la cosiddetta tangenziale Est) e che scavalcano, in direzione del casello autostradale di Padova Est, prima via Belisario e poi via Vigonovese. Ci troviamo, per intenderci, all’altezza della zona industriale, sul retro del Centro Ingrosso
Solidarietà a Genova Il Comune ha attivato un conto per la raccolta fondi da destinare al capoluogo ligure
Cina, e dell’abitato di Camin. «Entro la fine del 2018 – ha annunciato Micalizzi – finanzieremo con un milione di euro la manutenzione del ponte su via Vigonovese. E poi, nei primi mesi del 2019, stanzieremo un altro milione di euro per un intervento identico per il ponte su via Belisario. Entrambi i progetti sono pronti ed entrambe le opere sono state inserite, con la relativa copertura economica, nel bilancio di previsione 2018, il primo redatto dalla nostra amministrazione».
Ma a parte corso Argentina e la zona industriale della città, c’è un’altra situazione che va monitorata con particolare attenzione. Ovvero quella di ponte Paleocapa, alle porte del centro storico di Padova, l’infrastruttura che collega l’omonima riviera con via Riello, a due passi dall’osservatorio astronomico della Specola e dal Castello Carrarese. «Anche qui – ha spiegato Micalizzi – è necessaria un’importante opera di manutenzione che, con una spesa di circa 700 mila euro, porteremo a termine entro la fine di quest’anno».
Merita invece un discorso a parte il cavalcavia Borgomagno che ormai da nove anni, cioè da quando ha cominciato a sopportare le corse del tram dalla Stazione a Pontevigodarzere, versa in uno stato di grande sofferenza. Tanto che, da parecchio tempo, Comune e Ferrovie dello Stato hanno pronto un progetto per demolirlo e ricostruirlo più forte e, soprattutto, più alto così da non disturbare i cavi aerei dei treni ad alta velocità. Per passare dalle parole ai fatti, però, serve almeno una decina di milioni di euro, interamente a carico della società presieduta (da un paio di settimane) da Gianluigi Vittorio Castelli.
«Nell’attesa che il cavalcavia Borgomagno venga abbattuto e ricostruito – ha fatto sapere Micalizzi – saremo noi ad effettuare gli interventi di manutenzione straordinaria e di consolidamento strutturale Intanto, tornando al disastro di Genova, Palazzo Moroni ha attivato ieri una raccolta fondi da destinare alla città ligure. Per chi volesse contribuirecon donazioni l’iban è IT52N03069121170000030100 9, mentre la causale è «Solidarietà comunità di Genova».