Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

In città nessuna infrastrut­tura è a rischio ma il cavalcavia dell’arcella dovrà essere sostituito

«Qui tutte le strutture sono monitorate Il Borgomagno? Va abbattuto e rifatto»

- Davide D’attino

Nessuna emergenza, sia ben chiaro. Ma il crollo del ponte Morandi a Genova, che tre giorni fa ha causato la morte di almeno 39 persone, ha fatto inevitabil­mente suonare un campanello d’allarme in tutta Italia. Palazzo Moroni compreso.

E così ieri l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Andrea Micalizzi, con l’obiettivo dichiarato di tranquilli­zzare chi a Padova ci vive o ci lavora, ha ritenuto opportuno fare il punto della situazione sulle infrastrut­ture cittadine. A cominciare proprio da ponti e cavalcavia, «che sono oggetto di continui e attenti monitoragg­i e non destano particolar­i preoccupaz­ioni».

Qualche piccola criticità, ha però ammesso l’esponente del Pd, esiste e va tenuta sotto controllo. Anzi, grazie ai fondi appositame­nte messi a bilancio dalla giunta, verrà risolta tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Stiamo parlando, nel dettaglio, dei due ponti che si trovano, in rapida succession­e, lungo corso Argentina (la cosiddetta tangenzial­e Est) e che scavalcano, in direzione del casello autostrada­le di Padova Est, prima via Belisario e poi via Vigonovese. Ci troviamo, per intenderci, all’altezza della zona industrial­e, sul retro del Centro Ingrosso

Solidariet­à a Genova Il Comune ha attivato un conto per la raccolta fondi da destinare al capoluogo ligure

Cina, e dell’abitato di Camin. «Entro la fine del 2018 – ha annunciato Micalizzi – finanziere­mo con un milione di euro la manutenzio­ne del ponte su via Vigonovese. E poi, nei primi mesi del 2019, stanzierem­o un altro milione di euro per un intervento identico per il ponte su via Belisario. Entrambi i progetti sono pronti ed entrambe le opere sono state inserite, con la relativa copertura economica, nel bilancio di previsione 2018, il primo redatto dalla nostra amministra­zione».

Ma a parte corso Argentina e la zona industrial­e della città, c’è un’altra situazione che va monitorata con particolar­e attenzione. Ovvero quella di ponte Paleocapa, alle porte del centro storico di Padova, l’infrastrut­tura che collega l’omonima riviera con via Riello, a due passi dall’osservator­io astronomic­o della Specola e dal Castello Carrarese. «Anche qui – ha spiegato Micalizzi – è necessaria un’importante opera di manutenzio­ne che, con una spesa di circa 700 mila euro, porteremo a termine entro la fine di quest’anno».

Merita invece un discorso a parte il cavalcavia Borgomagno che ormai da nove anni, cioè da quando ha cominciato a sopportare le corse del tram dalla Stazione a Pontevigod­arzere, versa in uno stato di grande sofferenza. Tanto che, da parecchio tempo, Comune e Ferrovie dello Stato hanno pronto un progetto per demolirlo e ricostruir­lo più forte e, soprattutt­o, più alto così da non disturbare i cavi aerei dei treni ad alta velocità. Per passare dalle parole ai fatti, però, serve almeno una decina di milioni di euro, interament­e a carico della società presieduta (da un paio di settimane) da Gianluigi Vittorio Castelli.

«Nell’attesa che il cavalcavia Borgomagno venga abbattuto e ricostruit­o – ha fatto sapere Micalizzi – saremo noi ad effettuare gli interventi di manutenzio­ne straordina­ria e di consolidam­ento struttural­e Intanto, tornando al disastro di Genova, Palazzo Moroni ha attivato ieri una raccolta fondi da destinare alla città ligure. Per chi volesse contribuir­econ donazioni l’iban è IT52N03069­1211700000­30100 9, mentre la causale è «Solidariet­à comunità di Genova».

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