Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lo strudel dell’hotel Posta Quel «vortice» dall’oriente
Lostrudel è un vortice di sapori orientali. La parola strudel in tedesco significa proprio vortice, molinello, gorgo. L’oriente invece è nella storia di questo magnifico dolce a pasta arrotolata a base di mele, pinoli, uvetta a cannella. La sua origine pare sia addirittura assira. Lo vediamo poi comparire in Grecia a partire dal III secolo a.c., affermarsi nell’impero bizantino e poi in quello ottomano. È in particolare la baklava, altro dolce di sottili sfoglie di pasta filo con noci tritate o pistacchi e varie soluzioni aromatiche, ancora ben presente in area turca e balcanica, la più probabile antenata del nostro. Dopo la vittoria di Mohàcs (1526), Solimano il Magnifico invade parte dell’ungheria e la baklava, con la sostituzione del miele con le mele, si trasforma in ambito mitteleuropeo in strudel. Con l’impero Austroungarico ed il Regno Lombardo Veneto arriva anche nelle Tre Venezie dove oggi, in alcune aree soprattutto montane, regna ancora sovrano in pasticceria. Goethe se ne innamorò dopo una colazione a Bolzano. Mozart amava consumarlo dopo i concerti con panna e gelato, Sissi all’ippodromo di Merano durante le corse. Diceva suo marito, l’imperatore Franz Joseph, che «un giorno senza strudel è come un cielo senza stelle». Per me il migliore strudel italiano (sino a prova contraria) è quello dell’hotel Posta di Caprile (Piazza Dogliani 19, tel. 0437/721171), in provincia di Belluno. Oddio, non è poi così da sorprendersi: è vero che lo strudel primeggia in area tedesca ma il confine, sino alla Grande Guerra, era proprio sopra il paese. La pasticceria dell’hotel, una bella struttura recettiva che la famiglia Prà gestisce dal 1866, lo offre in due versioni: quello normale e quello caramellato. Assaggiarlo all’aperto ammirando le pareti del Civetta è un’emozione. Anzi, un vortice ( ein Strudel) di emozioni…