Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Les Sens Jazz, note veronesi per il convegno dell’onu
Nel loro sito internet citano Beiderbecke, quando diceva che «una delle cose che mi piacciono del jazz è il non sapere cosa succederà dopo», ma forse neanche loro si aspettavano una simile sorpresa. L’ensemble veronese Les Sens Jazz si sta infatti preparando a suonare davanti ai membri delle Nazioni Unite, il prossimo 6 settembre a Torino, dove si svolgerà il 22esimo congresso mondiale per la Società internazionale per il lavoro e la previdenza sociale. La band veronese sarà il primo gruppo scaligero ad esibirsi davanti ad una simile platea, eppure non si tratta dell’unica data segnata in rosso nel calendario dai cinque musicisti: nell’agosto del prossimo anno saranno loro gli unici artisti a rappresentare l’italia all’international Jazz Festival di Petrovac, in Montenegro, evento i cui partecipanti sono selezionati su invito, a riconferma della statura del quintetto di Verona.
La band è nata all’ombra dell’arena nel 2015, dall’amicizia tra il sassofonista Luigi Mazzaglia ed il flautista, tastierista e compositore Gian-luca Zoccatelli, che lasciandosi trasportare dalla passione per la musica e per il jazz si sono imbarcati in un’avventura che non avrebbero mai immaginato tanto fortunata. Ma d’altronde nel jazz, come detto, non si sa mai «cosa succederà dopo». A Mazzaglia e Zoccatelli si sono affiancati Fabio Apolloni, al basso elettrico, Andrea Veronese, alla chitarra elettrica e acustica, e Nicolò Berti, alla batteria.