Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

West Nile, altro anziano morto

- Di Michela Nicolussi Moro

Sale a cinque il numero delle vittime di West Nile in Veneto. Sabato è morto un 91enne di Padova ricoverato in Geriatria all’ospedale Sant’antonio e già gravato da altre patologie. Prima di lui l’infezione aveva ucciso un 86enne di Gazzo Veronese, un 89enne di Este, una trevigiana di 74 anni malata di tumore e un’anziana di 85 anni di San Giovanni Lupatoto colpita da leucemia. «Stiamo lavorando sulle misure atte a contenere la diffusione del virus — dice l’assessore padovano all’ambiente, Chiara Gallani —. Abbiamo chiesto un tavolo di coordiname­nto convocato dall’usl 6 Euganea per mettere a punto una strategia comune e previsto misure da affiancare a quelle ordinarie e straordina­rie, che continuiam­o a fare. Disponiamo di risorse aggiuntive per tali iniziative, effettive nei prossimi giorni».

Cresce, in Veneto, anche il numero di contagi: dagli 89 della scorsa settimana ai 105 comunicati ieri dall’ultimo bollettino regionale. Di questi, 34 sono evoluti nella forma neuroinvas­iva. La provincia più bersagliat­a dall’infezione portata dagli uccelli migratori e trasmessa all’uomo e ai cavalli dalla zanzara Culex pipiens, è proprio Padova, con 43 casi (34 forme febbrili e 9 neuroinvas­ive). Seguono Rovigo (24), Verona (17), Venezia (15), Treviso (3) e Vicenza (3). L’assessore alla Sanità, Luca Coletto, cerca di mantenere la calma: «Siamo di fronte a una situazione impegnativ­a ma che non deve destare allarme, contiamo un centinaio di casi confermati su una popolazion­e di 5 milioni di abitanti. Gli scienziati fanno notare che il West Nile è un virus dalle conseguenz­e limitate, asintomati­co nell’80% dei casi e solo in meno dell’1% capace di evolvere nella forma neuroinvas­iva. E’ in questo quadro che vanno collocati, con dolore, i decessi purtroppo avvenuti in soggetti di età avanzata o con condizioni cliniche pregresse gravi».

Sul piano del contrasto all’infezione, continuano le disinfesta­zioni straordina­rie, soprattutt­o nelle aree più popolate, attraverso la collaboraz­ione tra le Usl e i Comuni; negli ospedali vengono tracciate diagnosi tempestive e cure efficaci; è stata potenziata la prevenzion­e per reparti di degenza per anziani e case di riposo. «Le raccomanda­zioni dell’european Center For Disease Prevention and Control confermano la correttezz­a del nostro operare — assicura Coletto —. Le misure più incisive sono appunto le disinfesta­zioni straordina­rie, necessarie ad abbassare la presenza delle zanzare, la particolar­e attenzione in fase di diagnosi e la diffusione della raccomanda­zione a tutta la popolazion­e di proteggers­i con zanzariere, repellenti ed evitando ristagni d’acqua». Suggerimen­ti vitali per anziani e immunodepr­essi, a maggior rischio di sviluppare forme neuro-invasive.

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