Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cento borse di studio per i medici di base il ministero trova i fondi dopo le proteste

Saranno ripartiti tra Padova e Verona come richiesto dalle due università

- Alessandro Macciò

La Regione ne voleva cento, equamente ripartite tra le Università di Padova e Verona. E il colpo di scena destinato ad accontenta­re la richiesta degli atenei è arrivato in zona Cesarini. Dalla Conferenza Stato-regioni salta fuori un tesoretto che aumenta il numero delle borse di studio per il corso triennale di formazione post laurea in Medicina generale: l’intesa raggiunta nelle scorse settimane infatti ha permesso di accantonar­e 40 milioni di euro per coprire 860 borse in più, facendo salire il numero dei posti disponibil­i a livello nazionale da 1.243 a 2.103. In Veneto, dove i candidati erano 800, il concorso in programma il 25 settembre metteva in palio 60 posti. Ora l’esame è stato rinviato a data da destinarsi (presumibil­mente a ottobre) e la Regione dovrà pubblicare un nuovo bando, ma sono in pochi a lamentarsi. Già nel bando che verrà annullato, infatti, si calcolava un fabbisogno pari a cento medici di medicina generale (meglio noti come medici di famiglia) e l’ammissione era stata limitata a 60 candidati (30 a Padova e 30 a Verona) proprio per le ristrettez­ze del budget, non senza l’impegno a incrementa­re il numero con ulteriori 40 posti «qualora il Ministero della Salute li autorizzi e ne confermi la totale copertura economica». In pratica, al Veneto spettava il 5% delle borse stanziate a livello nazionale. La nuova data dell’esame e la ripartizio­ne delle borse aggiuntive verrà comunicata nella prossima riunione della Conferenza Stato-regioni, in programma a settembre. Ma se il rapporto resterà invariato, il Veneto dovrebbe strappare un centinaio di borse, proprio come sperava la Regione. «È da tempo che segnaliamo la carenza di borse a livello regionale commenta Enrico Peterle, segretario della Fimmg (Federazion­e medici di famiglia) Formazione Veneto -. In Veneto il rapporto tra borse di studio e medici in attività è dell’1,5%, il più basso in Italia. Questo aumento contribuir­à a ridurre il fenomeno dell’imbuto formativo tra i medici neolaureat­i che non riescono ad accedere né al corso di formazione né alla specialità. Speriamo che nei prossimi anni si continui su questa strada». Dal 2013 al 2014, le borse di studio riservate al Veneto erano salite da 40 a 50, per poi rimanere invariate fino ai 60 di quest’anno. Ora, con il nuovo bando, sale anche il numero dei candidati che verranno ammessi, che dovrebbe passare da uno su tredici a uno su otto.

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Carenza di medici di famigliaIl Veneto ha storicamen­te una quota più bassa di medici di famiglia rispetto alle altre regioni d’italia. Con il via libera della conferenza Stato-regioni i numeri si bilanciano

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