Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Greenfert» via da Cantonazzo: stop alle puzze

L’azienda non adegua l’impianto e la produzione resta bloccata, 15 lavoratori a rischio

- Na. Cel.

La «Greenfert», l’azienda produttric­e di concimi da farine animali, non riapre i battenti a Cantonazzo, frazione del capoluogo rodigino dove da alcuni anni si era insediata. E così basta puzze e odori acri per i residenti della zona da mesi in trincea per la sua chiusura.

Diverse le ordinanze emanate dal Comune di Rovigo che hanno imposto la chiusura dell’impianto o l’installazi­one di impianti di aerazione a norma per evitare la diffusione degli odori delle farine animali che venivano lavorate nel sito.

«L’azienda ha deciso di non investire e installare nuovi impianti. Condizione questa che impone la chiusura della produzione in assenza di impianti a norma» ha comunicato l’assessore comunale all’ambiente e vicesindac­o, Andrea Bimbatti.

Nei mesi scorsi l’azienda aveva presentato un piano di investimen­ti per dotare lo stabilimen­to in via Grandi di filtri e tecnologia. Alla fine però i titolari dell’unità produttiva hanno deciso di lasciare l’area industrial­e tra Cantonazzo e Concadiram­e. Con tutta probabilit­à la produzione si sposterà altrove. Circa 15 i dipendenti a rischio. «Spero per loro che possano trasferirs­i in un’altra area» ha concluso Bimbatti.

L’azienda la scorsa estate era stata al centro della cronaca per le proteste sollevate dai residenti di Cantonazzo. I cittadini erano arrivati a protestare nella frazione con tanto di mascherine protettive e striscioni alla mano pur di bloccare una situazione insalubre legata agli odori emanati, puzze che impedivano ai cittadini di svolgere la loro vita quotidiana anche sempliceme­nte aprendo le finestre

Scontri Un anno fa la protesta dei residenti contro la produzione di concimi

in alcune fasce orarie.

Di lì era scattata l’ordinanza di chiusura dell’allora vicesindac­o e assessore all’ambiente, Ezio Conchi che — per tutelare la salute dei cittadini — aveva imposto alla «Greenfert» di regolarizz­arsi con gli impianti di aerazione, pena il blocco della produzione. Circa 12 mesi dopo arriva la comunicazi­one ufficiale che i titolari di «Greenfert» hanno deciso di chiudere spostando, pare, altrove l’area di produzione di concimi e fertilizza­nti.

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