Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Holding autostrade, sì di Salvini
Il vicepremier appoggia il progetto di Zaia. E dice: «Terzo mandato? La decisione spetta a lui»
Dal suo ritiro in Trentino il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, in un’intervista al Corriere del Veneto entra sui nodi cruciali del Nordest. A cominciare dalle infrastrutture, dove offre un vero e proprio assist al progetto del governatore Zaia di una holding delle autostrade che faccia polo nelle tre regioni. Non solo. Difende la Pedemontana e bacchetta i 5 Stelle che vogliono bloccarla. E sul terzo mandato alle Regionali dice «spetta a Luca decidere».
Sono le 17.30 quando il ministro dell’interno Matteo Salvini lascia il Lago di Campiglio, dove ha trascorso la giornata a pescare assieme al deputato leghista Alessandro Morelli, per far rientro a Pinzolo. L’auto della scorta lo lascia davanti all’hotel dove soggiorna da martedì: lui esce con la figlia, sei anni, addormentata sulle spalle e si infila in camera. Sono gli attimi in cui viene deciso di far sbarcare i bambini dalla nave Diciotti, dove da giorni sono trattenuti 177 migranti, e l’input parte proprio da qui. Dal cuore di una valle trentina, nuovo crocevia della geografia politica dell’estate. Mezzora dopo il vicepremier scende nella hall dell’albergo e si siede ad un tavolino di legno chiaro, dove accetta la nostra intervista. Veste pantaloni corti, una maglietta blu degli alpini con il suo nome impresso su una manica e non smette di guardare lo smartphone. «Ma ha letto le minacce di questa società?», esordisce.
Parla del comunicato stampa di Atlantia, con cui la società che controlla Autostrade per l’italia, ha fatto sapere di valutare da un punto di vista legale l’effetto delle mosse del governo?
«Sì, non mi sembra abbiano capito la gravità di quello che hanno commesso. Valutano il peso delle esternazioni? Ma valutino il peso del cemento che è crollato in testa alla gente prima. Io i Benetton non li conosco e non faccio processi. Ho letto anche delle feste che avrebbero fatto e se così fosse non sarebbe di buon gusto, ma spero che la famiglia si stia ponendo almeno il problema di come risarcire. A me interessa che venga resa giustizia a quei 43 morti. Però, ripeto, sono lì a parlare di cavilli e di denaro, ma il denaro dovrebbe passare in secondo piano».
Il ministro Toninelli pensa che a questo punto la soluzione sia quella di nazionalizzare le autostrade. Ma è una strategia che nella Lega non sembra sfondare. Anzi. Zaia ieri ha dichiarato che sarebbe un bagno di sangue. Lei con chi sta?
«Sono per la competizione positiva tra pubblico e privato, dunque perché lo Stato faccia poco, ma lo faccia bene. Qui tuttavia c’è un business di miliardi e miliardi ed è giusto prendere in considerazione la possibilità che il pubblico torni a controllare direttamente alcune infrastrutture o che, se gestite da privati, torni a esercitare un controllo vero. Anche altri paesi stanno tornando a controllare infrastrutture che erano state regalate al pri- vato, penso anche alle ferrovie e alle telecomunicazioni. C’è bisogno di maggiori controlli».
Maggiore controllo pubblico, dice. Ma che un ruolo debba spettare alle regioni?
«Ci sono alcune regioni che sono in grado di farlo. Veneto, Lombardia ed Emilia per esempio avrebbero le carte in regola. Altre regioni invece vanno aiutate e accompagnate. É come per l’autonomia».
Sempre il presidente Zaia ha rilanciato l’idea di una holding del Nordest per le autostrade. É un’idea che condivide?
«Ognuno è in grado di conoscere i suoi pedaggi, i suoi bilanci e io sicuramente ho letto il bilancio di Autostrade: 3,5 miliardi di pedaggi con investimenti in sicurezza diminuiti e incassi aumentati. Allora se Zaia, Fedriga e spero presto Fugatti troveranno un accordo, perché no».
Lega e M5S sembrano tuttavia avere due filosofia diverse sulle opere.
«Io sono sempre per il progresso e per l’andare avanti»
In Veneto tuttavia c’è chi, tra i Cinque stelle, vuole ancora rimettere mano al contratto della Pedemontana...
«In Veneto non ho alcun dubbio nell’andare avanti, tanto che tra una settimana sarò a Venezia a firmare il protocollo per la sicurezza dell’opera. La Pedemontana veneta è fondamentale. I grillini hanno da ridire? Se andrò lì a firmare il protocollo non andrò di certo a perdere tempo o a far perdere tempo».
Restando a Nordest, anche sul Passante di Bologna si è tornati a discutere, specie dopo il drammatico incidente di due settimane fa. É da fare?
«Da fare c’era anche la Tirreno-brennero che era bloccata da pochissimi e che collegherebbe il Tirreno con il Nordest. Alcune infrastrutture sono assolutamente necessarie».
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