Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Nuovo attacco a Benetton «Continuano a non capire cosa è successo». E su Zaia: «Resta in Veneto fino a quando vuole»

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Ha citato l’autonomia. L’impression­e è che si proceda a piccoli passi. È così?

«Per carità non c’è nulla di facile. Zaia chiede tutte e 23 le competenze; Bologna invece era partita con una cosa che era più un gioco politico e poi ci sono i ministeri che per la prima volta nella storia dovranno rinunciare a certe materie. Ma l’autonomia è nel contratto di governo. L’ho detto ai governator­i: non occorre che veniate tutti insieme, l’importante è che sia fatto tutto a regola d’arte. E se Zaia domani mi porta la sua proposta, gliela firmo subito».

Intanto siamo alla vigilia di importanti elezioni. In Trentino il vostro candidato è Fugatti. Partita chiusa?

«Con Fugatti c’è un ottima probabilit­à dopo 20 anni di cambiare le cose. Anche parlando con le persone si capisce che c’è voglia di cambiament­o. Anche in una terra autonoma che ha ricchezza che altri non hanno, si è speso male: c’era una ristretta cerchia di chi appaltava e di chi lavorava. Mi piacerebbe una Provincia piu aperta».

In Alto Adige?

«Vedo in settimana i ragazzi, da Vipiteno a Merano e Bressanone c’è la volontà di andare da soli come lista Lega. Sentono l’affetto della gente. E da autonomist­a a uno che mi chiede di andare da solo non posso dire di no. Quanto all’svp parlo con tutti, ma il fatto che abbiano mandato a Roma la Boschi un po’ mi frena».

Anche l’emilia andrà al voto alle Regionali? Lì la situazione è più fluida e un candidato ancora non c’è...

«Questa estate ho ragionato di alcune possibilit­à di candidatur­e civiche, veramente civiche e non di partito. Parlo del mondo delle imprese, delle profession­i, della cultura. C’è un po pii di tempo...»

In Veneto siamo lontani dalla scadenza, ma c’è già chi nota Bitonci in movimento per la Regione...

«C’era, c’è e ci sara Luca Zaia fino a quando lo riterrà. Lui poteva tranquilla­mente essere a Roma come ministro, ma coerenteme­nte mi disse l’autonomia la porto fino in fondo. Conto che entro la fine del suo mandato l’autonomia sia legge poi starà a lui decidere».

Dal Veneto e dal Nordest è partita anche la protesta degli imprendito­ri contro il decreto Dignità. Non la preoccupa?

«Sulle periferie c’era una questione di costituzio­nalità che partiva proprio dal Veneto, perché Renzi e i suoi avevano fatto tutto senza coinvolger­e la Regione. Ma se ci sono progetti cantierati vediamo di recuperarl­i. Ho sentito i sindaci di Treviso e Verona, Sboarina per esempio è venuto a Roma con la proposta di spendere il 10% dell’avanzo di bilancio per assumere polizia locale e la porteremo avanti nelle prossime settimane. Ovviamente siamo in due, non è un monocolore Lega».

E l’assessore leghista e musulmano di Malo?

«Nella lega si può essere ebrei, buddisti, valdesi... ma se uno porta sicurezza è ben accetto. Solo Il fanatismo islamico è incompatib­ile, ma se uno distingue Dio e il partito, allora...»

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