Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Aggredisce un vigile con il cacciavite: arrestato

L’uomo, uno straniero residente a Cittadella da 15 anni, rifiutava di dare i documenti

- Alessandro Macciò

Sorpreso mentre si aggira per il paese con fare sospetto, si rifiuta di esibire i documenti e aggredisce con un cacciavite il vigile che l’ha fermato (senza ferirlo). È successo ieri mattina a Fontaniva e Ibouraima Soulemana, 56enne del Benin residente a Cittadella da 15 anni, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.

Tutto è iniziato poco prima delle otto, quando un agente della polizia locale di Fontaniva ha notato lo straniero vicino al magazzino del Comune con pinze e cacciavite in mano e gli ha chiesto di fornire le sue generalità, insospetti­to anche dal fatto che l’uomo aveva nascosto gli utensili e stava cercando di allontanar­si. Soulemana non ha voluto saperne: prima ha iniziato a inveire contro l’agente, poi gli ha puntato contro il cacciavite e ha cercato di colpirlo.

Dopo aver schivato il fendente, il vigile è salito in macchina e si è messo all’inseguimen­to di Soulemana, che nel frattempo era scappato in motorino. Le ricerche, eseguite dalla polizia locale di Fontaniva col supporto dei carabinier­i di Carmignano di Brenta, si sono concluse mezzora dopo a Cittadella: Soulemana è stato rintraccia­to nella sua abitazione, dove le forze dell’ordine hanno trovato anche le pinze e il cacciavite brandito contro il vigile poco prima.

Dopo la convalida dell’arresto, l’uomo è stato trattenuto nella camera di sicurezza dei carabinier­i di Cittadella e oggi verrà processato per direttissi­ma in tribunale a Padova.

«Episodi di questo tipo emergono quando i controlli sono efficaci - commenta Luca Pierobon, sindaco di Cittadella -. Il problema è che negli ultimi anni abbiamo importato troppi delinquent­i e ormai le forze dell’ordine hanno imparato a diffidare di questi soggetti». A colpire è l’identikit dell’aggressore, che in questo caso non è un ventenne clandestin­o ma un cinquanten­ne regolare.

«Accanto agli stranieri che vogliono integrarsi, ce ne sono altri che non vogliono avere niente a che fare con la nostra comunità aggiunge Pierobon -. In altre parole, ci sono casi nascosti di stranieri che vivono sul nostro territorio da anni senza che nessuno li conosca e sappia bene cosa facciano. È un fenomeno preoccupan­te, un segnale negativo che rivela la presenza di diverse mele marce che vanno contrastat­e. Ma il buon lavoro svolto dalla polizia locale e dalle forze dell’ordine mi rende più tranquillo».

La fuga L’uomo, un africano di 56 anni, è poi scappato in motorino. È stato trovato a casa sua

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