Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

West Nile, tre i nuovi contagi In Polesine i casi arrivano a 30

L’usl 5: un anziano a Corbola, una 54enne a Fiesso e un 60enne padovano

- Natascia Celeghin (Altro servizio a pagina 4)

Prosegue l’allarmewes­t Nile in Polesine. Sale a 30 (su 105 totali in Veneto) il numero di casi accertati in 18 Comuni della provincia secondo il bollettino diramato ieri dall’usl 5. I nuovi tre casi di «febbre del Nilo» annunciati ieri dall’ente nella competenza dell’unità socio-sanitaria coinvolgon­o i comuni di Corbola e Fiesso Umbertiano, rispettiva­mente col contagio di un uomo di 70 anni e di una donna di 54 anni. A loro da aggiungere un 60enne padovano di Vighizzolo d’este, curato però dall’usl rodigina.

Per nessuno di loro la malattia si è manifestat­a con la modalità neuro-invasiva, la forma più grave. I pazienti sono tutti in fase di migliorame­nto.

Intanto comunque il livello di attenzione sul virus della febbre West Nile non scende in Polesine, territorio dichiarato endemico da parte del ministero della Salute il mese scorso.

Dall’inizio dell’estate, su 30 casi totali accertati, invece per altri 10 pazienti in Polesine il virus si è manifestat­o con forma neuro-invasiva e, in due di questi, in maniera grave per un anziano di Gaiba e un altro di Cavarzere.

A essere colpiti sono maggiormen­te gli uomini, ben 22 complessiv­i contro 8 casi accertati su donne. La paziente più giovane è una 19enne di Giacciano con Baruchella nell’alto Polesine, zona tra le più colpite, i più anziani due uomini di 85 anni di Lendinara e di Bergantino.

Questi i Comuni coinvolti in Polesine: Polesella, Occhiobell­o, Canaro, Gaiba, Adria, Badia Polesine, Trecenta, Bergantino, Stienta, Villadose, Rovigo, Castelmass­a, Villamarza­na, Lendinara, Giacciano con Baruchella, Fiesso Umbertiano e Corbola.

E vanno avanti le disinfesta­zioni ordinate dai municipi. A Fiesso è in programmaz­ione così come a Corbola, dopo che l’azienda sanitaria ha comunicato ai rispettivi sindaci il contagio di un loro concittadi­no. A Badia, nella città del sindaco Giovanni Rossi, l’ultimo intervento emergenzia­le si terrà nella notte tra domani e sabato.

«Gli interventi — spiega il primo cittadino Giovanni Rossi — Ben cinque programmat­i con l’usl 5, sono partiti a fine luglio scorso. Al di là dell’ordinanza tutti devono fare la loro parte. Presto verrà disinfesta­ta anche l’area di sgrondo dell’acqua a Salvaterra di competenza della società Autostrade».

Ai confini con l’emilia Romagna, nel comune di Occhiobell­o guidato dall’amministra­zione di Daniele Chiarioni, gli interventi si fanno invece solo se strettamen­te necessari poiché il comune già dalla primavera aveva programmat­o interventi biologici larvicidi.

Interventi Avanti le disinfesta­zioni ordinate dai sindaci nei 18 Comuni coinvolti nell’epidemia

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