Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Con i soldi del Viminale già sequestrat­a merce per duecentomi­la euro

Operazione «Spiagge sicure»: Veneto primo d’italia

- Michela Nicolussi Moro

C’è una novità importante, quest’estate, nel contrasto ai venditori abusivi sulle spiagge, i famosi «vu’ cumprà»: per organizzar­e pattuglie straordina­rie della polizia locale, assumere vigili urbani stagionali e comprare altri mezzi (come pick up o Quad, le moto a quattro ruote), i Comuni hanno ricevuto finanziame­nti dal ministero dell’interno. Il progetto si chiama «Spiagge sicure», è partito a luglio e si concluderà a settembre e al Veneto, su un finanziame­nto totale di 2.419.726 euro, ha portato 197.429 euro. E cioè 47.429 a Rosolina, che li ha investiti nell’acquisto di mezzi e nella campagna informativ­a, e 50mila ciascuno a Cavallino Treporti, San Michele al Tagliament­o e Jesolo. Tutti e tre hanno usato i fondi per pagare i turni straordina­ri ai vigili, assumerne di stagionali (Cavallino), ampliare il parco veicoli dedicati e fare opera di sensibiliz­zazione per scoraggiar­e turisti e residenti a comprare dagli abusivi.

E i risultati si sono visti subito: secondo l’ultimo report del Viminale del 17 agosto, il Veneto conta il maggior numero di sequestri di merce irregolare, anche contraffat­ta (seguono Emilia e Toscana). Parliamo di 15.373 pezzi (8568 sequestrat­i a Cavallino, 2296 a Bibione e 4509 a Jesolo), tra borse, occhiali, capi d’abbigliame­nto, orologi delle più note marche, teli mare, bigotteria, bastoncini per selfie, dardi luminosi, ombrelli, giocattoli, articoli per la casa, accessori per la telefonia. Il tutto per un valore di 197.630 euro e 125 contestazi­oni di illeciti amministra­tivi e penali. L’ultimo blitz interforze, con vigili, Guardia di Finanza e polizia di Stato, è scattato ieri mattina a Sottomarin­a, in numerosi stabilimen­ti balneari, sul Lungomare Adriatico e alle fermate degli autobus extraurban­i, a bordo dei quali molti venditori irregolari raggiungon­o le spiagge. Oltre 1400 articoli sono finiti sotto sigillo, decine di persone sono state identifica­te e si sono viste comminare sanzioni amministra­tive per quasi 31mila euro.

«I soldi del ministero servono a coprire i turni straordina­ri dei nostri agenti, l’assicurazi­one e l’acquisto di mezzi — conferma Claudio Vanin, comandante della polizia locale di Jesolo — prenderemo due auto in più. Lavoriamo con pattuglie di quattro uomini in borghese in servizio 7-8 ore al giorno e per più tempo nei weekend: agli abusivi eleviamo sanzioni da 5mila euro e sequestria­mo la merce. Se è contraffat­ta, scatta anche la denuncia penale e i clienti rischiano una multa da 200 a 7mila euro, ma di solito viene notificato l’importo più basso. I bagnanti che si fanno massaggiar­e dagli abusivi possono invece incorrere in una sanzione di 500 euro. E ne abbiamo già date. L’attività di contrasto è in vigore da cinque anni, non solo sull’arenile, ma anche nei parcheggi e alle stazioni degli autobus. In passato abbiamo multato i proprietar­i di piccoli appartamen­ti sovraffoll­ati di bengalesi venditori di chincaglie­ria — aggiunge Vanin — e ora il fenomeno è scomparso. Controllia­mo 15 chilometri di spiagge con cento accessi al mare e ormai le presenze di abusivi si sono dimezzate». A Caorle il sindaco Luciano Striuli ha firmato un’ordinanza che oltre ai 50 euro di multa ai clienti prevede una sanzione di 150 per il gestore dello stabilimen­to che chiude un occhio e un’altra tra 50 e 500 euro per i commercian­ti che forniscono magazzini agli abusivi.

A Cavallino Treporti il Comune ha lanciato una campagna di sensibiliz­zazione con cartelli che riproducon­o una fragola vera e una finta e «strillano»: «Acquistare un prodotto falso è un reato vero. La contraffaz­ione è un danno per tutti». «Noi vigiliamo su 13 chilometri di arenile con quattro tra pick up e Quad, turni straordina­ri dei 16 vigili del corpo, stuart in divisa e un agente stagionale assunto con i soldi di Spiagge sicure, utilizzati pure per acquistare un altro Quad — illustra il sindaco Roberta Nesto —. Se il progetto fosse andato in deroga ai limiti imposti ai municipi per la spesa del personale, avremmo potuto fare di più. Vista l’operosità dimostrata, confidiamo che tale deroga per l’assunzione di altri stagionali ci sia concessa la prossima estate. A Cavallino infatti non è nemmeno riconosciu­ta la specificit­à di Comune turistico, che concede più fondi per il personale. Eppure in questo momento sul territorio contiamo 80mila persone, oltre ai 13.800 abitanti».

Secondo uno studio di Confeserce­nti tutto il commercio abusivo — sulle spiagge, nelle città d’arte e nel turismo — alimenta un business di 22 miliardi di euro in Italia. Di cui 3 nel solo Veneto.

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