Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bocciato, ricorre al Tar: «Ho buona condotta e attività extra scuola» I giudici gli danno torto: «Non basta. Voti bassi»

- R.pol.

Doveva studiare di PADOVA più. E’ questo l’esito di una sentenza del Tar di Venezia che ha dato torto ad A.C., studente padovano dell’istituto Alberti di Abano Terme, che era ricorso ai giudici amministra­tivi contro la decisione dei docenti di non ammetterlo all’esame di maturità lo scorso giugno.

Troppe le insufficie­nze, che i professori avevano valutato come irrecupera­bili, per consentire l’ammissione alla prova finale. I genitori dello studente, che evidenteme­nte non si aspettava di essere bocciato, si sono affidati ad un legale e hanno deciso di portare in giudizio la scuola, la quale si è opposta portando le motivazion­i della decisione e i verbali del consiglio di classe. Tra le istanze riportate dalla famiglia si fa presente che gli anni precedenti il ragazzo era stato sempre promosso, che il voto in condotta era più che buono e che si sarebbe dovuto tener conto del fatto che il giovane frequenta il conservato­rio. Inoltre, ammesso che il ragazzo fosse andato male a scuola, nessuno avrebbe avvisato la famiglia in modo da dare a tutti la possibilit­à di adottare delle contromisu­re.

I giudici nella loro sentenza hanno risposto che il buon voto in condotta non basta, così come poco rilievo hanno le attività extrascola­stiche. Inoltre la famiglia aveva la possibilit­à di consultare il registro elettronic­o, in cui la situazione scolastica appariva in tutta la sua gravità dal secondo quadrimest­re. E ora non resta che ripetere l’anno.

Il rilievo

La tesi dei genitori: non siamo stati informati Ma c’era il registro elettronic­o

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