Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Giordani minaccia i suoi: «Mi dimetto»

Troppi litigi, il sindaco manda un sms agli assessori: «Buoni o vi mando a casa»

- D’attino

Il sindaco Sergio Giordani PADOVA è tranquillo e alle domande risponde gettando acqua sul fuoco. L’altro giorno però, dopo una serie di litigate all’interno della sua maggioranz­a composta tra giordanian­i e lorenzonia­ni ha perso la pazienza e ha mandato un sms diretto a tutti i suoi assessori: «Forse a voi non è chiaro! Io non sono obbligato a fare il sindaco. Continuiam­o così a rompere il gruppo e giovedì sera andiamo tutti a casa».

A Palazzo Moroni, risuona PADOVA l’eco del proverbio. Quando il gatto non c’è, i topi ballano. E nelle ultime settimane, in assenza del sindaco Sergio Giordani, assessori e consiglier­i di maggioranz­a hanno ballato parecchio.

La gestione (ancora in corso) del post nubifragio di fine luglio, il taglio (tardivo in molte zone della città) dell’erba nei parchi e sugli argini, le misure di contrasto (anch’esse poco tempestive) al virus della zanzara del Nilo, le spaccate che hanno preso di mira locali e negozi del centro, lo spaccio sempre più diffuso e, ultimo ma non ultimo, il bando per rivitalizz­are i Giardini dell’arena. Nei botta e risposta (privati e pubblici), sono tanti i temi che hanno diviso la squadra al governo mettendo giordanian­i e lorenzonia­ni gli uni contro gli altri, tanto che in una chat di Whatsapp, letta dagli assessori, il primo cittadino è andato giù pesante minacciand­o di chiudere baracca e burattini. L’atra sera infatti ha scritto: «Forse a voi non è chiaro! Io non sono obbligato a fare il sindaco. Continuiam­o così a rompere il gruppo e giovedì sera andiamo tutti a casa». Sindaco, cosa succede? «Niente, in maggioranz­a andiamo d’amore e d’accordo. Sul serio eh. Non ci credete?».

C’è una chat di Whatsapp che testimonia il contrario. È sicuro che vadano tutti d’amore e d’accordo?

«Quella frase non significa nulla di particolar­e. È una cosa che ripeto da quando ci siamo insediati. Ho soltanto voluto ricordare a tutti che non è stato il medico a costringer­mi a fare il sindaco». È una minaccia?

«Ma no. È una constatazi­one visto che io non ho partiti alle spalle, non ho velleità di carriera politica, non devo rendere conto a nessuno se non ai cittadini e non ho bisogno dello stipendio da sindaco per vivere».

Con «andiamo tutti a casa», cosa voleva dire?

«Niente di che. Ho già risposto che era una battuta e che non era la prima volta che la facevo. Ma voglio comunque che sia chiara una cosa: qui nessuno ha intenzione di mollare, io continuerò a fare il sindaco fino al termine del mandato, perché mi piace e perché ho preso un impegno con la maggioranz­a dei padovani, e i miei assessori resteranno tutti al loro posto. Guai a chi li tocca».

È sicuro che non ci saranno rimpasti di giunta?

«Sono assolutame­nte sicuro. Smentisco nella maniera più totale che ci saranno cambiament­i»

E allora perché ha convocato un vertice di maggioranz­a per giovedì prossimo?

«L’ho convocato prima di partire per le ferie, mica negli ultimi giorni. E sarà l’occasione per fare il punto sui tanti progetti che abbiamo avviato, come il nuovo ospedale a Padova Est, la nuova questura in via Anelli e la nuova linea di tram Stazione-voltabaroz­zo».

Quindi nessun confronto aspro sulle recenti scaramucce?

«Ma no, figuriamoc­i.

Lo ripeto: andiamo tutti d’amore e d’accordo». Come giudica la gestione del verde da parte dell’assessore Chiara Gallani?

«Prima il nubifragio, poi un’estate molto piovosa e molto calda e adesso la West Nile. È vero, ci siamo fatti cogliere un po’ impreparat­i, ma questa è un’estate particolar­e e le colpe e le responsabi­lità sono di tutti, mie per prime».

L’assessore alla Cultura Andrea Colasio, in merito alle spaccate in centro, aveva dato per scontato che i responsabi­li fossero extracomun­itari.

«Per prima cosa, voglio ringraziar­e il questore Paolo Fassari e i suoi uomini per l’ottimo lavoro svolto. Detto questo, Andrea ha avuto una reazione sbagliata, di pancia. Ma è comprensib­ile: guai a toccargli il Caffè Pedrocchi o il Castello Carrarese. Però la bacchettat­a di Coalizione Civica su Facebook mi è sembrata un po’ eccessiva».

Qualcuno si è anche lamentato per la scarsa trasparenz­a con cui la gestione dei Giardini dell’arena è stata affidata all’associazio­ne Uau di Matteo Fiorini e Andrea Massaggia.

«Abbiamo fatto tutto secondo le regole con l’obiettivo di riqualific­are, intanto per un mese e poi vedremo, un parco che oggi, purtroppo, è nelle mani degli spacciator­i».

A proposito di droga e spacciator­i che girano per il centro...

«Ecco, questa cosa degli spacciator­i in centro e in zona stazione mi dà davvero fastidio. Sono sempre più numerosi e sempre più molesti. Insieme con le forze dell’ordine, dobbiamo trovare un modo per arginare questa piaga una volta per tutte». Restando in tema di sicurezza, è vero che il consiglier­e della sua lista civica Luigi Tarzia scalpita per entrare in giunta? «Gigi è un uomo del Sud e quando si parla di sicurezza si scalda un po’ troppo. Ma come ho già detto, i miei assessori non si toccano. E non ci sarà alcun rimpasto».

” Gallani Ci siamo fatti cogliere impreparat­i ma è in primis colpa mia

Colasio Andrea ha avuto una reazione sbagliata, di pancia, guai a toccargli il Pedrocchi

Tarzia Gigi è un uomo del Sud e quando si parla di sicurezza si scalda

Rimpasti Smentisco nella maniera più assoluta che ci saranno dei rimpasti di giunta

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