Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Le piante del Bo che salvano l‘acqua delle nostre città
Da scarto a risorsa. Le acque reflue si possono depurare e riutilizzare: la dimostrazione arriva dal campus universitario Agripolis di Legnaro, dove gli agronomi del Bo hanno installato un impianto di fitodepurazione a parete che raccoglie le acque grigie prodotte dalle attività di ristorazione della mensa e sfrutta l’azione delle piante per eliminare le loro sostanze inquinanti. L’esperimento è partito nel 2017 grazie al finanziamento Prin (Progetto di ricerca di interesse nazionale) vinto da Maurizio Borin e Nicola Dal Ferro: «Stiamo testando le proprietà specifiche di ciascuna pianta - spiega Borin, direttore del dipartimento Dafnae (agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente), in un’intervista al magazine Il Bo Live -. E stiamo pensando a piante con epoche di fioritura differenti anche per pensare un domani a costruire un mosaico di colori in periodi diversi dell’anno». La composizione dell’impianto segue dei criteri ben precisi: «Ci servono piante di piccola taglia, piante ricadenti che a maturità producano un muro verde, possibilmente colorate e profumate dice Borin -. Ma soprattutto devono essere piante che trovano vantaggio a vivere in presenza di acqua o addirittura sommerse, e che siano adatte a sopportare carichi elevati di reflui e di inquinanti». Finora i risultati più soddisfacenti sono arrivati dalla menta: «Si tratta di una pianta estremamente vivace e vigorosa - assicura Borin -. La menta si avvantaggia delle condizioni che noi consideriamo peggiori, ovvero con più inquinanti. Altre piante invece si trovano meglio a carichi di reflui inferiori». La scelta della fitodepurazione a parete è quella più indicata nei contesti urbani, dove gli spazi sono ridotti e le piante possono assolvere anche altri compiti (dalla coibentazione alle funzioni ornamentali). Non a caso, il progetto è destinato a varcare i confini del campus: «A inizio anno abbiamo sottomesso un progetto europeo che prevede una partnership con il Comune di Padova, dove si prevede l’installazione dell’impianto su due edifici», annuncia Borin, che a metà settembre presenterà i risultati del primo anno di monitoraggio con Dal Ferro in un convegno sulla fitodepurazione a Tokyo.