Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Se il festival degli artisti di strada diventa strumento di educazione
Giulia , ambasciatrice del Buskers di Ferrara, insegna con il gioco
Da quando l’ha scoperto, non l’ha mai tradito. Il Ferrara Buskers Festival ha una nuova ambasciatrice padovana: Giulia Renzi, 37 anni, non si perde il raduno internazionale degli artisti di strada da 17 e giovedì è stata premiata per la costanza insieme ad altri fedelissimi, che come lei tornano ogni anno nel capoluogo emiliano per ammirare lo spettacolo.
Il riconoscimento non è solo simbolico: in qualità di ambasciatrice, infatti, Giulia potrà segnalare gli artisti di strada che ritiene meritevoli di partecipare alla prossima edizione, filmare le loro esibizioni e metterli in contatto con la direzione artistica del festival. Il legame con i buskers è nato nel 2000, quando Giulia frequentava il primo anno di Scienze della formazione all’università di Ferrara: «L’anno dopo mi sono trasferita a Padova, ma ho promesso alle mie compagne di corso che sarei tornata a trovarle in occasione del festival e me ne sono innamorata subito - racconta -. A Ferrara ci sono artisti di ogni livello e genere, dal cantante al cabarettista al mangiafuoco, con tante novità che riescono sempre a farmi emozionare e incuriosirmi. All’inizio andavo al festival da sola per sfogarmi e concedermi un po’ di coccole, lo concepivo come una giornata di fine estate tutta per me prima di ripartire con gli impegni quotidiani. Poi ho pensato di condividere quest’esperienza col maggior numero possibile di persone e ora ci vado sempre con gli amici. La mia storia è venuta a galla perché ogni anno riempio il sito del festival di foto e complimenti, tanto che gli organizzatori hanno finito per riconoscermi». La 31esima edizione del Ferrara Buskers Festival si chiude oggi e ha offerto più di 130 spettacoli al giorno, richiamando in città migliaia di persone da tutta Italia. Alcuni artisti tornano tutti gli anni, ma ogni volta c’è qualcosa di diverso e si respira energia positiva - assicura Giulia -. Io ho conosciuto personalmente due artisti che fanno dipinti e caricature, con cui sono tuttora in contatto. Una cosa che mi piace molto è che gli eventi non sono mai volgari: evitare parolacce e doppi sensi è un bel modo di tutelare i bambini, che sono sempre numerosi». Per Giulia, che possiede il titolo di educatrice per disabili, il Buskers Festival è anche una fonte di ispirazione sul piano professionale: «L’animazione mi interessa anche per questioni di lavoro - dice Giulia -. Nei centri diurni per disabili, uno degli obiettivi principali è proprio quello di coinvolgere i ragazzi con attività ludiche e creative, per farli divertire ma anche per aiutarli nell’autonomia. Per raggiungere questo risultato si possono usare anche cose semplici come gli strumenti impiegati dagli artisti di strada, dai giochi in scatola agli oggetti ricavati con i materiali di recupero. In questo senso, il festival mi ha dato molti spunti e mi ha fatto scoprire che l’arte di strada possiede anche una funzione terapeutica».