Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
IL VERO SCANDALO MIGRANTI
Lo scandalo delle cooperative che gestivano le strutture per stranieri di Cona e Bagnoli è tutto tranne che inaspettato. Certo, la gravità di quanto accaduto in quelle strutture è inaudita, ma riconducibile a una fattispecie comprensibile: quella della criminalità a scopo di lucro. Associazioni a delinquere che pensano solo a fare più soldi possibile, senza nessun riguardo per gli immigrati ospitati e per chi ci lavorava. Colpiscono tuttavia le dimensioni delle strutture, e quindi dei soldi che girano: frutto della bulimia di arricchimento di alcuni e della miopia della politica, implicitamente alleati. Le coop e le associazioni serie, proprio perché serie, nemmeno partecipavano ai bandi per le grandi strutture: perché inadatte a qualsiasi politica di integrazione. Chi partecipava, allora? Chi voleva fare soldi: magari con qualche copertura politica, in questo caso di destra, con buona pace di chi accusa la sinistra di sfruttare il business dell’immigrazione. Ma faceva comodo anche al governo nazionale: che attraverso i prefetti trovava soluzioni facili all’emergenza, sia pure al prezzo di «arrangiare» e aggirare i problemi. E pure all’opposizione di allora, che in regione è governo: così poteva continuare a non occuparsi del problema, con una dissennata campagna di sostegno ai sindaci che di richiedente asilo non ne volevano nemmeno uno – creando così le condizioni per la necessità di grandi strutture, unica alternativa alla mancanza di accoglienza diffusa.