Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il prete non lo vede per giorni e dà l’allarme I pompieri lo ritrovano a casa senza vita

- Antonio Andreotti

Ancora un rodigino trovato senza vita nel suo appartamen­to. Non conosce sosta la scia di fatti così dolorosi in questa estate che sta per volgere al termine. L’ultima vittima della solitudine si chiamava Terenzio Beltrame. Originario della frazione di Mardimago, il rodigino abitava da tre anni in una casa popolare in via Baruchello, assegnatag­li il 30 marzo 2015, ed aveva 65 anni. A dare l’allarme è stato don Silvio Baccaro, il parroco di Borsea che conosceva il 65enne anche per averlo ospitato nella parrocchia qualche anno fa a causa delle difficoltà economiche in cui si era venuto a trovare. Non sentendolo e vedendolo da qualche tempo, il religioso ha dato l’allarme. L’altro ieri pomeriggio la scoperta del corpo senza vita di Beltrame, dopo che sono dovuti intervenir­e i vigili del fuoco per aprire la porta. «È l’ennesima tragedia della solitudine — commenta amareggiat­o don Baccaro — che ci costringe ancora una volta ad interrogar­ci tutti».

La scia di ritrovamen­ti di persone rodigine decedute nella loro casa comincia il 29 giugno, quando un 59enne di Grignano viene scoperto senza vita in via Modigliani dopo che non si avevano sue notizie da un paio di giorni. Neanche 10 giorni dopo, il 7 luglio in via dell’artigianat­o a Borsea, un disoccupat­o 56enne viene ritrovato in una delle case popolari che si trovano lungo la strada della frazione cittadina. Anche stavolta l’allarme e la conseguent­e scoperta avvengono dopo che la persona non viene vista da nessuno per qualche giorno. Due tragedie della solitudine. Diverso invece quanto accaduto alla 90enne ritrovata senza vita nel suo appartamen­to in Corso del Popolo lo scorso 7 agosto, perché la pensionata aveva una colf part time.

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La vittima Terenzio Beltrame viveva in via Baruchello

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