Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Venini, nuove risorse per l’estero
La controllante Damiani inietta 4 milioni: «Potenzieremo la distribuzione»
«Per valorizzare devi andare all’estero e per andare all’estero servono soldi. Se oggi le esportazioni valgono la metà del giro d’affari, occorre spostare l’equilibrio sulle piazze internazionali». Carlo Longagnani, amministratore delegato di Venini Spa, spiega in questo modo la ragione fondamentale per la quale la milanese Damiani, già presente dal 2016 con il controllo al 60% dello storico marchio del vetro di Murano (rilevato nel 2001 dalle famiglie Tabacchi e Chimento), ha scelto di intervenire nuovamente, iniettando altri 4 milioni di euro e raggiungendo così una partecipazione dell’89% nel capitale.
L’operazione è stata comunicata ieri e prelude a un potenziamento della distribuzione e comunicazione, in particolare sui mercati asiatici. «Quando Damiani è entrata in Venini – fa presente ancora l’ad – l’azienda aveva un grande valore storico ma anche un gran bisogno di un booster per ritrovare un adeguato equilibrio finanziario. Compiuta la prima fase di cura, adesso dobbiamo sviluppare i muscoli e raggiungere una massa critica adeguata alla risonanza che il nome Venini desta in tutti i continenti».
La società veneziana esprime un fatturato di circa 10 milioni (cresciuto del 30% dal primo ingresso di Damiani) e impiega 70 addetti, molti dei quali nei negozi. Indicatori che, nei progetti di Damiani, dovrebbero conoscere un’accelerazione importante nel prossimo quinquennio. La frontiera, in particolare nel segmento squisitamente produttivo, è quella di poter disporre sempre di manodopera adeguata. «Non è facile trovarla – prosegue Longagnani – e noi tendiamo a farla crescere all’interno. Il personale di fornace, visto il tipo di lavorazione, ha un’eta media abbastanza bassa rispetto a quella dei concorrenti, cioè intorno ai 45 anni. Ma non escludiamo le ricerche anche all’esterno, questo è un mestiere duro e qualificato e ci aspettiamo che le maestranze capiscano sempre di più l’importanza di legarsi a un marchio importante come Venini».
Per la casa vetraria di Murano, fondata nel 1921, hanno disegnato artisti di fama mondiale come Gio Ponti, Mimmo Rotella, Carlo Scarpa, Alessandro Mendini, Massimiliano Fuksas, Gae Aulenti, Peter Marino, Ettore Sottsass, Tadao Ando, Ron Arad, che si sono confrontati con la tradizione secolare della lavorazione del vetro. Il gruppo Damiani, oltre a Damiani e Venini, è proprietario anche dei marchi Salvini, Bliss, Calderoni e Rocca. (g.f.)