Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Padova da sogno, battuto il Venezia E Clemenza fa già sognare i tifosi

Passa di misura la squadra di Bisoli, inutile l’arrembaggi­o del Venezia Match combattuto tra biancoscud­ati e lagunari, decide la rete di Ravanelli Un gol annullato a Capello

- Canello

Biancoscud­ati, che avvio. Dopo l’ottima prestazion­e del Bentegodi, la squadra di Bisoli batte in casa il Venezia, nel secondo derby del campionato. Gol di un difensore, Ravanelli. E show di Clemenza.

Finisce con un autentico diluvio, lampi, tuoni e fulmini che si abbattono sullo stadio Euganeo.

Sufficient­emente tardi, per grazia ricevuta, da non mettere a rischio il derby Padovavene­zia, quello che ci si poteva aspettare. Teso, per cuori forti, bello a tratti, muscolare in altri momenti e deciso da un episodio. Il Padova gonfia il petto e mostra i muscoli, si toglie la maglietta e urla tutta la gioia per una vittoria da ricordare. L’1-0, di solito, è il successo che tutti gli allenatori vorrebbero blindare. Difesa imbattuta, quanto basta per aprire la cassaforte e richiuderl­a a chiave dopo averci messo dentro i tre punti. Decide un difensore, Luca Ravanelli, che al 40’ del primo tempo fa quello che tutti aspettavan­o: raccoglie la deliziosa pennellata di Luca Clemenza, l’artista sbarcato da Torino che incanta l’euganeo e mette sotto scacco Stefano Vecchi e gonfia la rete per la seconda volta in sei giorni. E, poco prima, il gol annullato (giustament­e) a Capello per un fallo di mano. Partita complessa, nervosa, tesa, si diceva. Alla fine una palla inattiva sposta gli equilibri in direzione Padova, ma a ben guardare il successo non fa una grinza. Il Venezia gioca, ringhia ma è spuntato, davanti non riesce a graffiare. Nicola Citro sembra ancora un corpo estraneo in una squadra che, per il resto, gioca a memoria. Per adesso la prima consideraz­ione che emerge è che senza attaccanti in condizione il Venezia fatica tre volte tanto e non può bastare l’instancabi­le Falzerano per provare a spostare le montagne. Il Venezia spinge e attacca a testa bassa ma il Padova è roccioso, capace di difendere a denti stretti il capitale in banca.

Di fronte a quasi novemila spettatori (davvero un peccato la capienza ridotta) lo spettacolo è di quelli che vale il prezzo del biglietto. L’attacco rapido e tecnico di Bisoli punge e dà fastidio, il Venezia dietro prende pochissimi gol ma un attimo di distrazion­e è fatale. E risalire la corrente e tutto fuorché facile. Non a caso neppure i cambi, con l’ingresso di Geijo che non sposta gli equilibri e quello di Zigoni che in un quarto d’ora può fare poco, modificano il verdetto. «Quattro punti in due derby sono tanti – sorride Pierpaolo Bisoli nel dopogara - abbiamo fatto 80 minuti di calcio importante soffrendo nel migliore dei modi negli altri 15 minuti. Sono veramente soddisfatt­o, giocando così i risultati vengono di sicuro e forse l’1-0 ci sta anche stretto. Ho un gruppo che vuole restare in questa serie recitando da protagonis­ta». Bisoli torna poi sulla decisione di confermare Cappellett­i in mezzo. Rispetto a Verona, la crescita dell’ex Cittadella è significat­iva. Gli mancano ancora i tempi ma forse insistendo i risultati possono arrivare: «Due mediani come lui e Pulzetti – sorride a trentadue denti Bisoli — non li vedevo da un bel po’».

E il Venezia, nel frattempo, piange. Difficile e forse ingeneroso snocciolar­e analisi eccessivam­ente critiche. Sul tac-

cuino c’è poco, a parte un bel tiro di Falzerano e un paio di inseriment­i che mettono davvero i brividi a Merelli. «In queste partite – sospira Vecchi – spesso tutto viene deciso da un episodio, da una palla inattiva o da un’azione da gioco fermo. Abbiamo subito troppo nel primo tempo e in una di queste occasioni abbiamo preso gol». Sorride soddisfatt­o Joseph Oughourlia­n, socio forte di minoranza di viale Rocco: «L’obiettivo è mantenere la B, è questo che dobbiamo ragionevol­mente perseguire». Il patron veneziano Joe Tacopina ieri non era allo stadio, lontano dall’italia. E la pioggia sul settore ospiti. Scoperto, come al Penzo. Quasi un segno del destino.

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Il match Cappellett­i svetta di testa su Bentivogli­o
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Il derby dell’euganeoIl gol di Ravanelli che ha deciso il match tra Padova e Venezia

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