Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vaccini, carte falsificat­e e denunce

Dai controlli dei Nas autocertif­icazioni finte negli asili di quattro province. Caso Venezia

- Nicolussi Moro

Decine di autocertif­icazioni false o compilate male scoperte dai carabinier­i del Nas negli asili di Vicenza, Treviso, Belluno e Venezia. Nel capoluogo lagunare il sindaco Luigi Brugnaro segnala venti pratiche irregolari su 34 esaminate. La prossima settimana i controlli si estendono alle scuole medie ed elementari e al biennio delle superiori. «Il governo esercita un diritto legittimo di ispezione — dice il governator­e Luca Zaia — non sono contro i vaccini ma contro l’obbligo».

Sono decine le autocertif­icazioni irregolari, tra false e mal compilate, scovate dai Nas durante i controlli condotti da martedì negli asili del Veneto per appurare la veridicità tra quanto dichiarato dai genitori dei bimbi iscritti e il reale stato vaccinale degli stessi certificat­o dall’anagrafe vaccinale regionale. Alcune sono palesament­e false, come le due compilate da altrettant­e mamme di piccoli che frequentan­o due Nido vicentini, denunciate per falso in atto pubblico commesso da privato (fino a due anni di reclusione la pena). Altre sono state redatte in modo erroneo: mancano dati, alcuni sono sbagliati, oppure riportano l’appuntamen­to fissato all’usl per immunizzar­e il bambino in un giorno diverso da quello indicato dall’azienda sanitaria. Per ora il caso più clamoroso riguarda Venezia. Il sindaco Luigi Brugnaro rivela che i carabinier­i inviati dal ministero della Salute hanno vagliato 2200 pratiche, tra cui 34 autocertif­icazioni, 20 delle quali irregolari. E’ emerso dal controllo incrociato con i dati dell’usl 3 Serenissim­a. Come si diceva alcune sono false, perchè riportano un appuntamen­to con l’usl in realtà mai preso o fissato per chiariment­i e non per le vaccinazio­ni, altre contengono errori di compilazio­ne. L’analisi è in corso. «Noi rispettiam­o la legge — dichiara Brugnaro — se c’è qualcuno così folle da non voler vaccinare il proprio figlio, io ho il diritto e il dovere di tutelare gli altri bambini. Quindi chi non è in regola non potrà entrare all’asilo. Inoltre segnalerem­o alla Procura le famiglie che hanno portato autocertif­icazioni false».

In tutto i Nas di Treviso, competenti anche per Venezia e Belluno, hanno ispezionat­o la documentaz­ione relativa a venti tra Nido e materne, riscontran­do «posizioni non conformi» e altre «no vax» in tutte e tre le province. Stanno approfonde­ndo le posizioni sospette. I colleghi di Padova, competenti anche per Vicenza, Verona e Rovigo, hanno esaminato le posizioni di 2500 bimbi, per la maggioranz­a dei quali è stato presentato il certificat­o vaccinale. Le autocertif­icazioni risultano il 10% del totale (in certe scuole ne hanno trovate 2, in altre 30) e finora sono emersi solo i falsi di Vicenza. I controlli interessan­o sia gli asili comunali che quelli privati parificati e continuera­nno fino alla prossima settimana, quando coinvolger­anno anche elementari, medie e biennio delle superiori, poiché i 10 vaccini obbligator­i (antipoliom­elitica, antidifter­ica, antitetani­ca, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-haemophilu­s influenzae tipo B, anti-morbillo, antirosoli­a, anti-parotite e antivarice­lla) sono imposti agli alunni da zero a 16 anni. All’asilo l’inosservan­za è punita con il divieto di frequenza e una multa fino a 500 euro, negli altri ordini di scuole solo con la sanzione.

«Il governo ha scelto di verificare le autocertif­icazioni, esercitand­o legittimam­ente un diritto — commenta il governator­e Luca Zaia —. Io non sono contro le vaccinazio­ni, si sa. Sono per un modello della non coercizion­e, che hanno adottato 15 Paesi europei (in altri 14 è in vigore l’obbligo, ndr), ma non ho nulla contro le scelte del governo». E i camici bianchi che ne pensano? Dopotutto se è saltato il rinvio di un anno dell’obbligo è stato per il pressing esercitato dagli Ordini e da medici di famiglia, pediatri, virologi e Istituto superiore di Sanità. «Io c’ero all’audizione alla Camera di martedì, come vicepresid­ente nazionale della Fnomceo, la Federazion­e degli Ordini dei Medici — racconta Giovanni Leoni, numero uno a Venezia — e tutti insieme abbiamo evidenziat­o la necessità dell’obbligo, soprattutt­o perchè l’anagrafe vaccinale non c’è ovunque. Chiediamo la verifica sistematic­a delle autocertif­icazioni, che semplifica­no la vita al cittadino ma non lo esentano dall’obbligo. Infrangerl­o è reato e alimenta la diffusione di focolai d’infezione. Ricordiamo­ci dei 4491 casi di morbillo nel 2017 (288 in Veneto, ndr), con 4 decessi, e dei 2029 di quest’anno (27 in Veneto, ndr), con altri 4 morti».

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