Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Muscolo trapiantat­o, sorride la prima volta a trentacinq­ue anni

- di Silvia Madiotto

È difficile immaginare di poter trascorrer­e una vita senza sorridere, senza esprimere rabbia o gioia con il viso. Così la felicità di riuscire a farlo, per la prima volta a 35 anni, è di quelle che davvero strappano un sorriso: la battaglia è vinta e le giornate prendono un sapore diverso. L’operazione chirurgica eseguita pochi giorni fa nel reparto di Chirurgia plastica e ricostrutt­iva del Ca’ Foncello di Treviso è un raro e delicato trapianto di muscolo del volto, fatto in pochissimi altri centri nazionali ed europei.

Il paziente è un 35enne che, fin dalla nascita a seguito di un trauma da parto, aveva un deficit irreversib­ile del nervo facciale: la parte sinistra del volto era bloccata, impedendog­li di manifestar­e le emozioni. Dopo otto ore di intervento, con 5 chirurghi coinvolti, il giovane può cominciare a sorridere. «Al paziente – spiega il primario Giorgio Berna - è stato prelevato un muscolo dalla coscia e trasferito con tecnica microchiru­rgica ai vasi del volto, ad un nervo precedente prelevato dalla gamba e portato a ponte sopra il labbro per condurre l’impulso nervoso dalla parte sana destra alla parte malata. Al termine dell’impegnativ­o intervento il muscolo neotrapian­tato ha cominciato a contrarsi. Charlie Chaplin diceva che un giorno senza sorriso è un giorno perso: auguriamo al nostro amico di recuperare al più presto tutto il tempo perduto».

Lesioni come quella del ragazzo operato a Treviso possono produrre conseguenz­e psicologic­he anche gravi, in particolar­e nelle relazioni. «Da circa 4 anni al Ca’ Foncello c’è un gruppo di medici dedicati a questa patologia – prosegue Berna -. Dal momento della diagnosi all’intervento chirurgico, la neurologa Stefania Conte ed il chirurgo plastico Fabio Consiglio accompagna­no i malati attraverso un percorso che coinvolge molti altri specialist­i sino all’operazione».

A Treviso c’è anche un gruppo di auto mutuo aiuto che si chiama «Tornare a Sorridere»: è nato in collaboraz­ione con il reparto per sostenere le persone affette da deficit del nervo facciale, perché questa patologia poco nota diventi più conosciuta, sensibiliz­zando l’opinione pubblica.

All’equipe sono giunte le congratula­zioni del direttore generale dell’ulss 2 Francesco Benazzi: «Un così importante traguardo è il risultato di un intenso lavoro di squadra, della collaboraz­ione di molti reparti e servizi, della passione di medici, infermieri, fisioterap­isti, psicologi. Una passione che si alimenta soprattutt­o con la forza che ci trasmetton­o i nostri malati. Auguro al paziente una rapida ripresa e una nuova vita serena».

Auguri cui si aggiunge anche il governator­e Luca Zaia che dice: «Per la sanità veneta da oggi c’è un nuovo primato. Chirurghi di valore hanno ridato valore a una vita».

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Primario Giorgio Berna del Ca’ Foncello

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