Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Centro congressi, non si può tornare indietro»

Pirazzini (Camera di Commercio) e i dubbi di altri soci: rischi di penali e danno erariale

- D. D.A.

Il Centro congressi non si tocca. Maurizio Pirazzini (nella foto), segretario generale della Camera di Commercio nonché presidente di «Fiera Immobiliar­e», ci mette la faccia. E rispondend­o ai recenti malumori (più o meno espliciti), difende l’opera che, pur con ritardi sulla tabella di marcia, sta pian piano prendendo forma sul retro del quartiere espositivo di via Tommaseo, al posto del vecchio padiglione 10.

Un’opera, quella del palazzo dei convegni (la cui sala principale avrà 1.600 posti a sedere), che la compagine guidata da Pirazzini, controllat­a al 100% dallo stesso istituto camerale, dal Comune e dalla Provincia, ha già finanziato con più di 20 milioni di euro. Ammette Pirazzini: «Il Centro congressi è stato messo in gara a giugno 2012, il contratto con l’impresa vincitrice (l’”intercanti­eri Vittadello Spa” di Limena, Ndr) firmato ad agosto 2014 e, negli ultimi quattro anni, il cantiere ha subito diversi intoppi, primo fra tutti quello riguardant­e le quattromil­a tonnellate di amianto da rimuovere. Adestommas­eo so però tutto sta procedendo secondo i piani. Tanto che, entro la fine di settembre, terminerà la posa di circa 300 pali, profondi 18 metri ciascuno, che costituira­nno le fondamenta dell’opera».

I lavori, quindi, stanno entrando nel vivo. E il conto alla rovescia sul cartellone di via segna meno 377 giorni.

«Se non ci saranno altri incidenti di percorso — sostiene Pirazzini — l’inaugurazi­one è prevista tra circa un anno. Insomma, tornare indietro adesso non solo non avrebbe senso, ma sarebbe pure di fatto impossibil­e. Però se qualcuno ha ripensamen­ti, tra i soci di Fiera Immobiliar­e e le categorie economiche, venga a dirlo negli organismi preposti e lo scriva nero su bianco».

Scandisce il segretario generale della Camera di Commercio: «Io mi limito solo a ricordare che fare oggi dietrofron­t esporrebbe la società a un rischio di danno erariale e al pagamento di una penale milionaria».

Il punto Il cantiere è in ritardo, ma ora problemi superati e opera vicina

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