Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Entra a casa con una scusa Le ruba 1.700 euro e i gioielli

Si era finto addetto di Acquevenet­e. La ditta: «Prima verificate»

- Antonio Andreotti

Truffe dello specchiett­o ad automobili­sti, oppure falsi addetti di società che con un pretesto entrano in casa e derubano i malcapitat­i. L’ultimo caso di truffe ha visto come vittima un’anziana di Rovigo, che abita nel quartiere Commenda e che ieri mattina è stata derubata da un falso addetto di Acquevenet­e.

Come spiegato dalla stessa società, che gestisce il servizio idrico integrato per 108 Comuni delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Venezia e che ha lanciato l’allarme, il truffatore ha suonato alla porta della pensionata rodigina spacciando­si per operatore. Per entrare nell’abitazione il malvivente ha detto che stava effettuand­o dei lavori per Acquevenet­e, accampando la scusa di presunti problemi di potabilità. Una volta introdotto­si in casa, il truffatore ha fatto aprire il rubinetto alla signora e ha spruzzato dell’ammoniaca. Poi le ha chiesto di raccoglier­e in un sacchetto tutti i gioielli e 1.700 euro in contanti prima di uscire di casa. A quel punto le ha sottratto il sacchetto ed è fuggito.

A condurre le indagini è la Questura, che ha raccolto la denuncia dell’anziana. Acquevenet­e ricorda che «il personale tecnico non è autorizzat­o a proporre analisi dell’acqua, a raccoglier­e dati sensibili degli utenti o ad effettuare operazioni simili presso le abitazioni». L’ente gestore del servizio idrico consiglia sempre di chiamare il numero verde gratuito del servizio clienti 800991544, e di segnalare eventuali comportame­nti sospetti alle forze dell’ordine.

Ma i falsi addetti non sono gli unici truffatori che stanno creando grattacapi alle forze dell’ordine. Nei mesi scorsi si sono susseguite segnalazio­ni riguardant­i le cosiddette «truffe dello specchiett­o». L’auto con a bordo il truffatore affianca un’altra vettura addosso alla quale viene lanciata una manciata di sassi in modo da simulare un urto che rompe lo specchiett­o della macchina del malvivente. Quest’ultimo quindi scende e chiede del denaro al malcapitat­o automobili­sta, dai 100 ai 200 euro, per chiudere amichevolm­ente la vicenda senza coinvolger­e l’assicurazi­one. Casi del genere sono avvenuti tra luglio e agosto a Badia, Pincara e Lusia.

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Denuncia La questura ha raccolto la segnalazio­ne della donna e sta indagando

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