Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Femminicid­i, doppio dramma in poche ore

Lonigo, uccide l’ex moglie, fugge sull’a4 e si spara. Pianezze, il giallo della coppia trovata impiccata in casa

- Di Andrea Priante

Il giorno nero dei femminicid­i. Due casi accaduti nel giro di poche ore nel Vicentino. A Lonigo Zoran Lukijanovi­c ha ucciso l’ex moglie Tanja Dugalic a colpi di pistola ed è fuggito lungo l’a4. Prima di suicidarsi in un’area di servizio ha chiamato la suocera: «Ho ucciso tua figlia». La notte prima a Pianezze una coppia, Valter Magrin e Paola Bosa, è stata trovata impiccata in casa. Secondo gli investigat­ori, l’uomo potrebbe aver ucciso la moglie, simulandon­e il suicidio, e poi si sarebbe tolto la vita.

Tutto in otto secondi. Possono bastare per tentare di sfuggire al proprio assassino e un attimo dopo ritrovarse­lo davanti con la pistola in pugno, mentre preme il grilletto.

Ieri, alle 7.45 del mattino tre colpi d’arma hanno squarciato il silenzio che ancora avvolgeva la zona industrial­e di Lonigo, in provincia di Vicenza. Un camionista di 41 anni, Zoran Lukijanovi­c - di origini serbe ma con cittadinan­za italiana ha ucciso l’ex moglie che l’aveva lasciato. Poi il killer ha intrapreso una fuga di 70 chilometri finita con il suicidio, in un’area di servizio lungo la A4, nel Veneziano.

La donna si chiamava Tanja Dugalic, faceva l’operaia in una ditta che produce stufe e aveva 33 anni. Anche lei era nata in Serbia ma viveva da molti anni a Orgiano, a 15 minuti d’auto dal luogo in cui è stata ammazzata. Tra loro le cose andavano male da molto tempo e lei l’aveva denunciato per maltrattam­enti: a febbraio il marito l’aveva massacrata di botte, rompendole il naso. Arrestato, aveva poi ottenuto i domiciliar­i e gli era stato notificato il divieto di avvicinars­i alla donna. A giugno si erano separati ma lui non aveva mai smesso di perseguita­rla. «Uno di noi deve morire», le diceva al telefono. A luglio aveva ricomincia­to a tempestarl­a di messaggi: «Se non torniamo assieme, ti ammazzo e mi ammazzo». Quanto basta per spingere la procura a chiedere il trasferime­nto in carcere dello stalker. Una misura però mai eseguita, visto che Zoran un mese e mezzo fa è evaso dai domiciliar­i, scomparend­o nel nulla. Forse, prima di raggiunger­e la Serbia, ha girovagato per l’italia, dormendo nella sua auto all’interno della quale aveva allestito una sorta di altare con le foto della moglie e della figliolett­a. Immagini di una famiglia che, nella sua testa, era stata felice e che ora gli veniva negata. Per questo, ha deciso di vendicarsi: la notte scorsa è rientrato in Italia dai Balcani.

Ieri mattina Tanja ha salutato la figliolett­a di sei anni e la madre, che da un paio di settimane l’aveva raggiunta a Orgiano per starle vicina. Poi è uscita di casa per andare al laza voro. L’ex marito le ha teso un’imboscata a poca distanza dall’azienda. Probabilme­nte le ha puntato contro la pistola per costringer­la a lasciarlo salire sulla sua utilitaria azzurra. Da lì hanno raggiunto una via che si infila tra gli stabilimen­ti della zona industrial­e.

Le telecamere di sorveglian­di un capannone trasformat­o in circolo culturale dalla comunità sikh della zona, hanno ripreso quei terribili otto secondi. Le immagini mostrano l’auto accostare, e uno sportello aprirsi. Forse lui le ha già sparato un primo colpo. Di certo, è il disperato tentativo della donna di mettersi in salvo. Un istante dopo anche lo sportello del passeggero si spalanca: nelle registrazi­oni resta impressa la sagoma dell’uomo scattare all’esterno, girare intorno alla vettura e raggiunger­e Tanja prima ancora che riesca a uscire. È in quel momento che Zoran Lukijanovi­c le uccide. Poi, con ancora la pistola in pugno, si allontana a piedi per raggiunger­e la propria automobile.

Mentre i carabinier­i davano inizio a una gigantesca caccia all’uomo, l’assassino si è prima diretto a Orgiano, probabilme­nte in un tentativo - fortunatam­ente andato a vuoto di salutare la figliolett­a. Infine ha imboccato l’ autostrada in direzione di Venezia. Pare abbia fatto due telefonate. Secondo Mira, una zia di Tanja, la prima avrebbe raggiunto la suocera,, solo per annunciarl­e: «Ho ucciso tua figlia». La seconda, a un amico: «Ho fatto un casino, scappo al Brennero». Forse un goffo tentativo di depistare le ricerche. La folle fuga di Zoran è finita nell’area di servizio di Arino, nel tratto Veneziano dell’a4. Ha scorto una pattuglia della polstrada e, per tenere gli agenti alla larga, ha sparato in aria. Poi, Zoran Lukijanovi­c ha messo in bocca la canna di quella stessa semiautoma­tica che qualche ora prima aveva usato per uccidere la moglie, e ha premuto il grilletto. È stato dichiarato clinicamen­te morto nel pomeriggio all’ospedale di Padova.

 ??  ?? Tutto in otto secondi L’auto di Tanja, uccisa dall’ex marito con tre colpi di pistola. In alto il killer ripreso dalle telecamere
Tutto in otto secondi L’auto di Tanja, uccisa dall’ex marito con tre colpi di pistola. In alto il killer ripreso dalle telecamere
 ??  ??
 ??  ?? Vittima e carnefice Zoran Lukijanovi­c, 41 anni, e l’ex moglie Tanja Dugalic, 33. Abitavano nel Vicentino e avevano una figlia di 6 anni
Vittima e carnefice Zoran Lukijanovi­c, 41 anni, e l’ex moglie Tanja Dugalic, 33. Abitavano nel Vicentino e avevano una figlia di 6 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy