Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tenta di uccidere il padre dopo una lite
Curtarolo, una discussione familiare sui soldi degenera. L’uomo è stato ricoverato
La lite è scoppiata verso ora di pranzo per una questione di soldi. Mirel Xhurxhi, venticinquenne di origini albanesi da tempo disoccupato, ha lanciato contro il padre, uno stimato ingegnere che vive da anni a Pieve di Curtarolo, una cassetta della posta in ghisa. L’uomo è stato colpito in pieno ed è stato portato d’urgenza in ospedale dove è stato operato. Il ragazzo è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa è di tentato omicidio.
Il figlio che da qualche tempo se n’era andato di casa vive di espedienti, non ha un lavoro stabile e bazzica un po’ dove gli capita. Giovedì verso ora di pranzo torna nell’abitazione dei genitori, litiga con il padre e tenta di ucciderlo scagliandoli addosso la cassetta della posta che gli fracassa la testa.
È stato solo in serata che Mirel Xhurxhi, 25 anni, di origini albanesi, è stato arrestato con l’accusa pesantissima di tentato omicidio. I dieci minuti di follia del giovane contro il padre hanno avuto come teatro una bifamiliare a Pieve di Curtarolo in via Monte Ortigara. Si tratta di una villetta con giardino autonomo in una strada perpendicolare alla statale che da Padova conduce a Cittadella. Il ragazzo si è presentato nell’abitazione dove risiedono, oltre al padre Sabadin Xhurxhi, anche la madre Laura e quattro fratelli di cui due minorenni poco dopo l’ora di pranzo. Ha suonato il campanello e ha preteso di entrare. I rapporti coi genitori si erano da tempo raffreddati e il papà 45enne da anni in Italia con un lavoro regolare ha preferito non farlo entrare. I motivi? Sembra che all’origine del litigio vi fossero alcuni dissidi sulla condotta di vita del figlio che da qualche tempo non ha più un lavoro stabile. La discussione si è animata, forse per questioni legate ai soldi e il 25enne ha perso la pazienza, ha staccato la pesante cassetta della posta in ghisa e l’ha scagliata con violenza contro il genitore, colpendolo in piena fronte.
L’episodio non è sfuggito ai vicini che, attirati dalle urla, hanno subito allertato i carabinieri. All’arrivo dei militari, la vittima giaceva a terra ricoperta dal sangue che usciva da una profonda lesione alla testa. Anche Mirel, che si è ferito alla mano staccando la buca delle lettere, era pieno di sangue e ha dovuto essere portato in ospedale.
Una pattuglia da Carmignano è arrivata insieme all’ambulanza che ha trasportato il 45enne all’ospedale di Camposampiero. Tutto sembrava terminato e archiviato come una lite tra parenti passibile di una semplice querela, quando le condizioni dell’uomo sono peggiorate verso le 17.30. A quel punto per lui sono stati necessari il trasporto a Padova e un’operazione di chirurgia d’urgenza alla testa dopo che la tac aveva evidenziato una frattura della teca cranica. Intanto il ragazzo era stato convinto a farsi medicare al pronto soccorso di Cittadella. Il 25enne ha però rifiutato bruscamente le cure, andandosene dall’ospedale senza avvisare nessuno.
I carabinieri l’hanno rintracciato alla stazione ferroviaria di Camposampiero mentre in serata, poco dopo le 23, tentava di prendere un treno diretto verso il capoluogo euganeo. Per lui sono scattate le manette. Il padre Sabadin è ancora ricoverato in ospedale con una prognosi di 40 giorni ma non sarebbe in pericolo di vita. Ieri nell’abitazione dove si è consumata la violenza c’era poca voglia di parlare e un comprensibile nervosismo tra i fratelli di Mirel. «Andate via, non c’è niente da dire, la situazione è già complicata», si sono limitate a borbottare la madre e una sorella del 25enne. La famiglia è conosciuta e benvoluta a Curtarolo, dove si è trasferita da una quindicina di anni.
«Sono molto integrati raccontano i vicini - gente normalissima che non ha mai creato problemi. Se c’è bisogno tagliamo insieme l’erba e puliamo gli spazi comuni. I due genitori sono entrambi impiegati, il padre è un ingegnere, la madre un’operaia. Sono situazioni che non dovrebbero accedere, anche se siamo sicuri che Mirel non voleva davvero fare del male al padre», raccontano i dirimpettai. «Non abbiamo mai avuto sentore che potesse accadere una cosa simile - spiega un altro vicino - abbiamo sentito le urla, siamo usciti e abbiamo visto l’uomo a terra con il volto insanguinato».