Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Autonomia, ora a lamentarsi sono i dem: «Solo slogan»

- (ma.bo.)

L’autonomia è di sinistra? Molti storici e politologi, da Euskadi Ta Askatasuna alla Riforma del Titolo V, sostengono di sì. Di sicuro ne è convinto il Pd del Veneto, che dopo essere stato cacciato in tribuna da Luca Zaia e dalla Lega ora tenta di rientrare in partita (e magari toccare pure palla) incalzando il governo legastella­to sul tema. Lo fa con una lettera firmata dai capigruppo in Regione Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, Stefano Fracasso, Fabio Pizzul e Stefano Caliandro, in cui chiedono al segretario nazionale Maurizio Martina e ai capigruppo di Camera e Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci di mettere l’autonomia «tra le priorità dell’azione politica del partito e dei gruppi parlamenta­ri». Il motivo, a quattro giorni dall’annunciato faccia a faccia tra Zaia e il ministro degli Affari regionali Erika Stefani al Bo di Padova, lo spiega Fracasso: «Tanti annunci, ma alla prova dei conti pochi fatti. Sull’autonomia serve un deciso scatto in avanti: si riparta dalla preintesa raggiunta col precedente governo (sottinteso: a trazione dem, ndr.) per dare finalmente concretezz­a a quelli che fino ad oggi sono stati solo slogan». L’iniziativa si inserisce in un quadro strategico più generale che vede il Pd tentare di recuperare il consenso perso a queste latitudini infilandos­i nelle divisioni tra gli alleati di governo, come dimostra anche l’affondo dello stesso Martina sul decreto Dignità dal palco della Festa dell’unità di Padova, qualche giorno fa («Questo governo non ascolta le imprese, le irride»). Sul tema dell’autonomia, d’altronde, se la Lega si muove compatta a favore, e Matteo Salvini non perde occasione per assicurare che «ormai ci siamo» (l’ultima volta alla Scuola Grande di San Rocco, a margine della firma del protocollo per la legalità sulla Pedemontan­a), viceversa nel Movimento Cinque Stelle si registrano sensibilit­à diverse - il Movimento ha fatto il pieno di voti al Sud - e complicanz­e varie - così come il fatto che è pentastell­ato il ministro del Sud Barbara Lezzi -. La lettera del Pd del Nord ribadisce «il valore di un’autonomia del decentrame­nto e della prossimità, nel quadro nell’unità della Repubblica e della solidariet­à nazionale» e ricorda che «il regionalis­mo differenzi­ato era stato inserito in Costituzio­ne su iniziativa del centrosini­stra». Chiude Fracasso: «L’autonomia non sembra essere tra le priorità della maggioranz­a di governo che dimostra anzi un deciso profilo nazionalis­ta e centralist­a. Tocca al Pd prendere l’iniziativa».

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