Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

C’erano il chiosco, il cedro e il bar Bice Oggi il vuoto. E piazza Merlin fa paura

Viaggio nel luogo dell’ultima aggression­e. Il sindaco: «Ci battiamo per il rilancio»

- Nicola Chiarini Antonio Andreotti

Il tempo in cui piazza Umberto Merlin era tra le più vivaci della città sembra davvero lontano. Non ci sono più le compagnie di giovani sulle panchine rivolte alla fontana, sono chiuse le saracinesc­he di molti negozi anche nel mercato Annonario, sono un ricordo i locali che la animavano dalla vecchia trattoria Bice alla birreria Macallan’s fino al chiosco, ultimo a scomparire dalla scena e al centro di un complesso contenzios­o tra i vecchi gestori e il Comune.

Una lenta agonia di cui non è più testimone nemmeno il grande cedro del Libano che si ergeva non distante da porta San Bortolo e abbattuto, dopo decenni, da una tempesta a fine febbraio scorso.

Un posto meno frequentat­o, probabilme­nte è anche un posto meno sicuro. Un tema su cui ha acceso i riflettori il brutto episodio di lunedì pomeriggio, quando una ragazza di 20 anni ha denunciato l’aggression­e da un coetaneo, trovando primo conforto dai negozianti sotto i portici della vicina via Cavour. Dai primi riscontri, dovrebbe trattarsi del suo fidanzato albanese, denunciato alla Polizia. La 20enne è tornata a casa l’altra sera dopo esser stata visitata in ospedale per i traumi. «Esprimo tutta la mia solidariet­à alla ragazza e alla sua famiglia» dice Massimo Bergamin che si augura «venga al più presto individuat­o e perseguito a norma di legge il vigliacco che ha compiuto questo gesto».

Il sindaco assicura che l’amministra­zione si sta impegnando senza risparmio per restituire lustro a questo pezzo di centro storico, non solo sul versante sicurezza.

«Mi batto per prevenzion­e e maggior presidio del territorio dal mio insediamen­to - sostiene Bergamin -. Sono tre anni che lavoriamo per rivitalizz­are piazzetta Annonaria, abbattendo i canoni di locazione per agevolare l’assegnazio­ne dei box. Recentemen­te è uscito anche il bando per affidare il Macallan’s. Sul chiosco si sta ragionando sul da farsi». Il timore è che la soluzione non sia a portata di mano. Lo stesso Macallan’s, i cui muri sono del Comune, è chiuso dal 2013 e fatica a trovare un nuovo gestore, sebbene non vi sia un contenzios­o come quello sul chiosco, giunto nei mesi scorsi a esaurire i 20 anni di concession­e ai privati, senza successivo rinnovo. «Abbiamo presenti i problemi ma le soluzioni non sono facili – spiega l’assessore al Commercio, Luigi Paulon – spesso c’è da fare i conti con strumenti e risorse insufficie­nti rispetto all’insieme delle questioni che devono avere una risposta complessiv­a e coordinata». Ragionamen­to che, in parte, pare incontrare quello di Vittorio Ceccato.

«Serve un progetto di prospettiv­a che tenga insieme commercio, turismo, manifestaz­ioni di animazione della città – osserva il presidente provincial­e di Confeserce­nti – lo vediamo anche con piazza XX Settembre, dove si sono registrati diversi episodi di vandalismo, dove si sono organizzat­e alcune prime attività. Se ci sono iniziative che riportano le persone a vivere gli spazi, si garantisco­no qualità della vita e sicurezza per tutti».

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Lento esodo Negli ultimi anni la piazza si è svuotata: hanno chiuso anche la storica trattoria da Bice, l’edicola e il chiosco

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