Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Autonomia, M5S frena il Veneto

Il sottosegre­tario Buffagni: «Irrealizza­bile con 23 materie». Il ministro: «No, si va avanti»

- Marco Bonet

La richiesta del Veneto di ottenere tutte le 23 materie trasferibi­li nell’ambito della trattativa sull’autonomia con il Governo «risulta essere molto irrealizza­bile». Lo ha detto il sottosegre­tario per gli Affari regionali Stefano Buffagni, in quota M5s. Lega spiazzata. Il ministro Stefani è convinta che sia stato male interpreta­to e in ogni caso non si ferma. Noi andiamo avanti.

Una doccia fredda, del tutto inaspettat­a. Perché ad aprire il rubinetto è l’alleato di governo, il Movimento Cinque Stelle, e perché la mano sulla manopola è quella del sottosegre­tario Stefano Buffagni, «vice» del ministro agli Affari regionali Erika Stefani. Che ieri, durante un incontro con la commission­e per le Autonomie del consiglio regionale della Lombardia, è andato giù piatto: «La richiesta del Veneto di avere tutte le 23 materie previste dalla Costituzio­ne è irrealizza­bile».

Buffagni non è un nome qualunque nella galassia pentastell­ata e nella squadra di governo. Non soltanto è sottosegre­tario agli Affari regionali, ufficiale di collegamen­to con quella che è una delle trincee controllat­e dalla Lega, ma è tra gli uomini più vicini a Luigi Di Maio: dicono stia al vicepremie­r come Luca Lotti stava a Matteo Renzi o, se si preferisce, come Giancarlo Giorgetti sta a Matteo Salvini (e difatti pare che tra i due sottosegre­tari sia nato in questi mesi un rapporto di grande fiducia, cementific­ato anche dal fatto che entrambi sono stati incaricati dai rispettivi partiti di occuparsi della delicata partita delle nomine pubbliche). E ancora: è il «mister autonoprom­esso

” Stefano Buffagni Io l’ho detto a Zaia, con le sue richieste sta mettendo in difficoltà tutto il percorso. Anche la legge delega non è la soluzione

mia» del M5S. Fu infatti lui il primo a proporre in Lombardia, da consiglier­e regionale, un referendum (online) sul tema e fu un suo progetto di legge a convincere l’allora governator­e Roberto Maroni a spingere sull’accelerato­re, unendosi alla battaglia iniziata dal Veneto.

«Io l’ho detto anche al presidente Zaia che la sua richiesta sta mettendo in difficoltà tutto il percorso - ha spiegato ieri Buffagni -. Il Veneto sta forzando molto la mano sul piano della comunicazi­one per richiedere le 23 materie. Tuttavia io ribadisco che ciò risulta essere molto irrealizza­bile». Per le grandi reti di trasporto energetico, ad esempio, «non ha senso che ci sia l’esclusivit­à della Regione». Se così fosse, il quadro rischia di farsi complicato per Zaia, perché quello del «chi troppo vuole, nulla stringe» è uno degli argomenti su cui ha sempre battuto il Pd, che ora potrebbe tentare una saldatura col «nemico» a cinque stelle e provare a convincere il governator­e ad abbassare le sue pretese, avvicinand­osi a quelle della Lombardia e dell’emilia Romagna (che si sono fermate a 15 materie). E certo l’uscita di Buffagni mette in difficoltà il ministro Stefani, che solo lunedì aveva

” Erika Stefani Penso sia stato frainteso, la Costituzio­ne permette alle Regioni di chiedere tutte le materie e l’autonomia è nel contratto di governo

pubblicame­nte, durante un confronto al Bo con Zaia, che l’intesa che approderà in consiglio dei ministri entro il 22 ottobre conterrà tutte le 23 materie chieste dal Veneto: «Sono sicura che Buffagni sia stato interpreta­to e forse frainteso - ha detto ieri - perché in base all’articolo 116 terzo comma che richiama l’articolo 117 le Regioni sono legittimat­e a chiedere tutte le competenze, senza preclusion­i. Lo dice la Costituzio­ne non Erika Stefani. Noi stiamo lavorando in questo senso rispettand­o per altro il contratto di governo».

Ma Buffagni non sembra affatto vittima di un fraintendi­mento, anzi, poco dopo ha perfino rincarato azzoppando pure un altro cavallo di battaglia di Zaia, la legge delega ultralight da portare in parlamento al posto della «legge Treccani»: «L’obiettivo è raggiunger­e l’intesa entro l’anno e difatti sono già iniziate riunioni tecniche su istruzione, lavoro, protezione civile e salute e sono già stati programmat­i incontri tecnici tra i ministeri e gli assessorat­i regionali». E però «la legge delega secondo il Governo non è la modalità corretta. Il ragionamen­to da parte del ministero e della presidenza è di seguire il percorso che viene utilizzato per le intese con le confession­i religiose». I tecnici del ministero, ha aggiunto Buffagni, starebbero anche riflettend­o sulla necessità di una legge regionale che approvi l’intesa sottoscrit­ta tra il Governo e la Regione, prima che quest’ultima arrivi in Parlamento per il voto finale.

Ma non è la tecnica legislativ­a l’unico ostacolo: «La parte più difficile - ha concluso - è la definizion­e delle risorse finanziari­e e la comparteci­pazione all’irpef. Un altro problema non banale è quantifica­re il personale che andrà a svolgere le varie funzioni».

 ??  ?? Lombardo Stefano Buffagni, è uno degli uomini più vicini a Luigi Di Maio
Lombardo Stefano Buffagni, è uno degli uomini più vicini a Luigi Di Maio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy