Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Legionella, malata in miglioramento Controlli a tappeto
L’usl setaccia la casa e i luoghi della 61enne
Resta ancora da chiarire dove possa avere contratto l’infezione la 61enne rodigina positiva alla legionella. La donna, residente in centro storico nel capoluogo, è ricoverata in Oncologia al «Santa Maria della Misericordia» e starebbe rispondendo bene alle cure per contrastare l’infezione. In parallelo l’usl 5 «Polesana» sta continuando a tappeto con le verifiche per capire dove la paziente possa essersi infettata.
«Stiamo operando secondo i protocolli previsti — assicura il direttore sanitario dell’usl, Edgardo Contato — Abbiamo completato l’indagine epidemiologica dentro l’ospedale. Domani (oggi, Ndr) i tecnici del Dipartimento di sanità pubblica faranno verifiche ulteriori nei luoghi frequentati dalla signora, compresa la sua abitazione».
Per tirare le somme serviranno alcuni giorni e i risultati saranno comunicati con tempestività. «I campioni microbiologici saranno analizzati nei tempi tecnici strettamente necessari — continua Contato — Sulla base dei risultati si faranno le valutazioni finali. Comunque non c’è ragione di allarmarsi, perché si opera secondo percorsi sperimentati e validati scientificamente».
Invita alla tranquillità anche il sindaco Massimo Bergamin. «Appena ricevuta l’informazione ci siamo attivati, ma al momento non risulta necessità di interventi particolari» spiega.
Sereno pare anche il presidente provinciale dell’ordine dei medici, Francesco Noce, che comprende la preoccupazione dei cittadini, dopo l’esplosione di casi nella vicina Brescia dove sono 26 le infezioni accertate cui si affiancano oltre 200 accessi ai Pronto Soccorso per polmoniti sospette. «La legionella non si trasmette da persona a persona, né bevendo l’acqua — sottolinea Noce — è giusta e doverosa la vigilanza delle autorità sanitarie, ma è doveroso non creare allarmi infondati. La legionella si cura con normali terapie antibiotiche. Ovvio, può colpire in modo più pesante persone già debilitate da altre patologie più gravi».
Un punto di contatto con la febbre del Nilo che pure tende a colpire con maggiore durezza persone con difese immunitarie
” Contato (Usl) Le analisi a tempo di record Dopo gli esiti valutazioni finali
diminuite. Sul fronte virus West Nile in Polesine, dichiarata dal ministero della Salute zona endemica, resta fermo da giorni a 42 il numero dei contagiati dalla puntura di zanzara del genere «Culex», l’insetto responsabile della trasmissione. Tre i decessi registrati. La prima a spirare è stata Rachida Ouarga 58 anni, di origini marocchine residente a Trecenta, la seconda vittima è stata l’adriese 91enne Marcella Sega e l’ultima la professoressa di inglese in pensione Rosa Ceruti, 84 anni, di Rovigo. Tutte e tre le donne scontavano gravi condizioni di salute pregresse.
” Noce (Medici) Stop allarmismi, infettarsi non è così semplice Malati gravi a rischio