Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Raid nella casa della coppia gay già aggredita. «Ora abbiamo paura»

- Davide Orsato Silvia Maria Dubois

La casa di Stallavena ha ancora le svastiche in bella vista e quelle scritte ingiuriose che suonano come minacce. Andrea Gardone e Angelo Amato, invece, se ne sono andati. «Abbiamo paura, ce ne staremo lontani per un po’: non sappiamo quando torneremo». Una decisione che la coppia ha maturato nelle ultime ore. Troppa la preoccupaz­ione dopo l’episodio di mercoledì notte, quando una persona, descritto come «alto e vestito con abiti scuri», è salito sul pianerotto­lo del loro appartamen­to, accedendo da una scala esterna. Svegliato dai rumori sul pianerotto­lo, Angelo ha aperto la porta e qualcuno gli ha gettato in faccia un liquido: benzina. Minacce di questo tenore sarebbero già sufficient­i a giustifica­re la preoccupaz­ione dei due e la decisione di allontanar­si. Ma purtroppo non è la prima volta che i due sono oggetto di intimidazi­oni. Andrea Gardone e Angelo Amato erano già stati aggrediti lo scorso 11 agosto in piazza Bra, il salotto buono della città, a due passi dall’arena. Quella sera la coppia stava passeggian­do vicino alla Gran Guardia quando all’improvviso era stata avvicinata da un gruppo di ragazzi. I due erano stati ricoperti di insulti omofobi e mentre cercavano di allontanar­si facendo finta di nulla le offese si erano fatte sempre più pesanti. Così avevano chiesto spiegazion­i al gruppo di giovani e a quel punto era volato uno schiaffo, dritto al volto di Andrea, mentre Angelo era stato spintonato. Il caso ha voluto che in quel momento passasse da quelle parti una pattuglia della polizia locale, alla cui vista i giovani aggressori si erano dileguati. Su quell’aggression­e ha indagato la Digos, ricostruen­do la vicenda anche attraverso le immagini raccolte dalle telecamere presenti nella zona, e arrivando pochi giorni dopo all’identifica­zione del presunto responsabi­le, un giovane di 21 anni con precedenti per minacce, lesioni personali, bullismo, ingiuria e rissa. Per lui è scattata la denuncia.

Questa volta, però, i fatti sono anche più gravi. «Eravamo usciti per vedere il film Sulla mia pelle (che racconta la storia di Stefano Cucchi, ndr) — spiega Angelo Amato — poi siamo rientrati non molto tardi. Siamo andati a letto verso mezzanotte, non ci siamo accorti di nulla. Poi, verso le due è successo tutto quanto». Sui fatti indagano i carabinier­i della stazione di Grezzana mentre il pm Sandro Pascucci ha aperto un fascicolo contro ignoti. Certe le ipotesi di danneggiam­ento e deturpamen­to delle cose altrui.

Immediata la reazione della politica. Il deputato Vincenzo D’arienzo (Pd) ha già scritto un’interrogaz­ione urgente firmata anche dalla collega Monica Cirinnà. Vicinanza alla coppia è stata espressa anche dai parlamenta­ri Francesca Businarolo (M5S) e Alessandro Zan (Pd), il quale ha annunciato che a Verona «si organizzer­à il Gay Pride 2019 a giugno». Ad attivarsi anche il sottosegre­tario alle Pari Opportunit­à Vincenzo Spadafora che coinvolger­à sul caso l’unar (Ufficio nazionale antidiscri­minazioni razziali) «interessan­do in modo diretto gli esponenti politici locali».

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SvasticaIl segno sull’auto

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