Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Raid nella casa della coppia gay già aggredita. «Ora abbiamo paura»
La casa di Stallavena ha ancora le svastiche in bella vista e quelle scritte ingiuriose che suonano come minacce. Andrea Gardone e Angelo Amato, invece, se ne sono andati. «Abbiamo paura, ce ne staremo lontani per un po’: non sappiamo quando torneremo». Una decisione che la coppia ha maturato nelle ultime ore. Troppa la preoccupazione dopo l’episodio di mercoledì notte, quando una persona, descritto come «alto e vestito con abiti scuri», è salito sul pianerottolo del loro appartamento, accedendo da una scala esterna. Svegliato dai rumori sul pianerottolo, Angelo ha aperto la porta e qualcuno gli ha gettato in faccia un liquido: benzina. Minacce di questo tenore sarebbero già sufficienti a giustificare la preoccupazione dei due e la decisione di allontanarsi. Ma purtroppo non è la prima volta che i due sono oggetto di intimidazioni. Andrea Gardone e Angelo Amato erano già stati aggrediti lo scorso 11 agosto in piazza Bra, il salotto buono della città, a due passi dall’arena. Quella sera la coppia stava passeggiando vicino alla Gran Guardia quando all’improvviso era stata avvicinata da un gruppo di ragazzi. I due erano stati ricoperti di insulti omofobi e mentre cercavano di allontanarsi facendo finta di nulla le offese si erano fatte sempre più pesanti. Così avevano chiesto spiegazioni al gruppo di giovani e a quel punto era volato uno schiaffo, dritto al volto di Andrea, mentre Angelo era stato spintonato. Il caso ha voluto che in quel momento passasse da quelle parti una pattuglia della polizia locale, alla cui vista i giovani aggressori si erano dileguati. Su quell’aggressione ha indagato la Digos, ricostruendo la vicenda anche attraverso le immagini raccolte dalle telecamere presenti nella zona, e arrivando pochi giorni dopo all’identificazione del presunto responsabile, un giovane di 21 anni con precedenti per minacce, lesioni personali, bullismo, ingiuria e rissa. Per lui è scattata la denuncia.
Questa volta, però, i fatti sono anche più gravi. «Eravamo usciti per vedere il film Sulla mia pelle (che racconta la storia di Stefano Cucchi, ndr) — spiega Angelo Amato — poi siamo rientrati non molto tardi. Siamo andati a letto verso mezzanotte, non ci siamo accorti di nulla. Poi, verso le due è successo tutto quanto». Sui fatti indagano i carabinieri della stazione di Grezzana mentre il pm Sandro Pascucci ha aperto un fascicolo contro ignoti. Certe le ipotesi di danneggiamento e deturpamento delle cose altrui.
Immediata la reazione della politica. Il deputato Vincenzo D’arienzo (Pd) ha già scritto un’interrogazione urgente firmata anche dalla collega Monica Cirinnà. Vicinanza alla coppia è stata espressa anche dai parlamentari Francesca Businarolo (M5S) e Alessandro Zan (Pd), il quale ha annunciato che a Verona «si organizzerà il Gay Pride 2019 a giugno». Ad attivarsi anche il sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora che coinvolgerà sul caso l’unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) «interessando in modo diretto gli esponenti politici locali».