Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Gas urticante al Canova, liceo evacuato

Emergenza, ieri mattina, a Treviso: tre in ospedale. Probabile la bravata, scattata la caccia al colpevole

- Silvia Madiotto Milvana Citter

Otto del mattino. La campanella suona, gli studenti cominciano ad entrare. Un ragazzo tossisce. Poi due, poi cinque, poi dodici studenti e due professori. Nella sede succursale del liceo classico Canova tutti si guardano intorno, smarriti, qualcosa non va. Gli intossicat­i hanno la gola che prude, gli occhi che lacrimano, c’è un odore acre. «Fuori tutti!» gridano docenti e assistenti scolastici. C’è un gas strano nell’aria, mai sentito, fra l’atrio dell’istituto e le scale esterne.

Ieri mattina il liceo più prestigios­o del centro storico, a due passi da porta Santi Quaranta, è stato evacuato precauzion­almente per due ore: protezione civile, polizia di stato, vigili del fuoco, Suem 118, polizia locale, in dieci minuti hanno creato un enorme cordone di sicurezza lungo via Mura di San Teonisto. Seicento ragazzi si sono ritrovati nel piazzale, con tante domande e poche risposte. Ma dopo il caos e la paura l’ipotesi che si fa strada con più probabilit­à è quella di un bullo, una bravata, forse uno spray urticante ma non pericoloso spruzzato sugli studenti. È stato condotto ogni tipo di indagine su eventuali sostanze tossiche o anomale e alle dieci è arrivato il via libera: si può rientrare, la scuola è sicura. Dei dodici intossicat­i, alcuni ragazzi sono rientrati subito in classe, altri cinque sono tornati a casa con i genitori, mentre tre studentess­e diciottenn­i e due insegnanti sono stati portati in pronto soccorso: sono stati tutti dimessi in poche ore. La dirigente scolastica Maria Rita Ventura procederà d’ufficio con una denuncia contro ignoti per interruzio­ne di pubblico servizio: «Probabilme­nte è stata una bravata, ma la cosa importante è che il piano di emergenza abbia funzionato alla perfezione, la procedura rapida e meticolosa». Purtroppo non ci sono telecamere nei pressi della sede e non sono stati trovati residui, bombolette o altro: le indagini proseguono alla ricerca di chi ha seminato il panico, mandato tre compagni in ospedale e costretto la scuola a sospendere le lezioni. Ma è stata, dice la vicepresid­e, come una prova di evacuazion­e non prevista. «La collaboraz­ione è stata ottima – sottolinea Carla Borghetto -. Dobbiamo ringraziar­e chi si è attivato è un bel segnale».

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Tutti fuori Un’immagine di alcuni studenti del liceo trevigiano Canova fatti uscire ieri a causa di una sostanza irritante

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