Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Addio all’ultimo passaggio a livello in via Friburgo arriva il «tortellino»
Nuovo sistema di svincoli e rotatorie a Padova est dopo il «fagiolo» e il «sigaro»
Le notizie, entrambe destinate a rivoluzionare (per l’ennesima volta) la circolazione nell’area di Padova Est, sono due.
La prima è che Rfi, la società statale che gestisce l’intera rete ferroviaria italiana, è tornata prepotentemente alla carica con l’obiettivo di eliminare, nel più breve tempo possibile, l’ultimo passaggio a livello rimasto in città, quello che si trova sotto il ponte tra via Venezia e via San Marco, dove passano i binari che collegano la Stazione all’interporto. Le finalità di Rfi, condivise dai vertici della compagine di corso Stati Uniti, sono chiare: intensificare il numero di treni merci diretti in zona industriale e rendere più spedita la loro andatura.
La seconda notizia invece è che Palazzo Moroni ha ottenuto il rinvio dell’eliminazione del passaggio a livello fino a quando non sarà pronta la nuova viabilità alternativa all’asse via Venezia-via San Marco, a vantaggio non solo di chi, provenendo dal centro o dalla Stazione, deve andare verso Padova Est, ma anche degli abitanti dei rioni Stanga e San Lazzaro. Quest’ultimi,
Micalizzi Abbiamo ascoltato i cittadini della zona. Così verrà alleggerito il traffico nel tratto Veneziasan Marco
privati della possibilità di attraversare i binari sotto il ponte in questione, verrebbero di fatto tagliati fuori dalle principali arterie cittadine.
Già l’ex sindaco Massimo Bitonci, prima di essere sfiduciato a metà novembre di due anni fa, aveva provato a sciogliere il nodo, progettando un’«orecchietta» ai piedi del cavalcavia Venezia-san Marco per consentire l’imbocco dello stesso cavalcavia ai veicoli in arrivo da via Friburgo. Una proposta, quella dell’attuale sottosegretario all’economia, che non era mai piaciuta ai residenti della zona perché, a loro dire, avrebbe ulteriormente appesantito il traffico lungo l’arteria che unisce piazzale Stanga a Ponte di Brenta. Tanto che l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Micalizzi ha deciso di modificare il piano, prevedendo la realizzazione di un «tortellino» all’altezza del cavalcavia Maroncelli per permettere alle macchine provenienti da via Friburgo di salire sullo stesso cavalcavia e di proseguire, sempre in direzione Padova Est, lungo il cosiddetto Arco di Giano. Cioè la nuova strada che in futuro servirà pure il nuovo ospedale e che collegherà proprio l’incrocio Friburgo-maroncelli con il casello autostradale dell’a4, senza più essere costretti a transitare per l’asse via Venezia-via San Marco: i lavori, appaltati dal Comune alla trevigiana Brussi Costruzioni Srl e alla veneziana Clea Sc, sono cominciati a fine maggio scorso e dovrebbero terminare a luglio dell’anno prossimo.
«Ascoltando le lamentele dei cittadini della zona – spiega l’assessore Micalizzi – in particolare di quelli dei comitati Stanga e San Lazzaro, ci siamo effettivamente resi conto che il progetto di Bitonci avrebbe peggiorato le cose invece di migliorarle. E quindi abbiamo scelto di rivedere il tutto – ribadisce l’esponente del Pd con a fianco il consigliere della Lista Giordani, Luigi Tarzia – con il principale obiettivo di alleggerire il traffico nel tratto Venezia-san Marco e di installare alcune barriere fonoassorbenti lungo via Friburgo».
L’«orecchietta», dunque, è diventata un «tortellino». Due nomignoli che, in realtà, vogliono dire la stessa cosa: svincolo. Ma, in fondo, va bene così. Nell’area di Padova Est, infatti, la fantasia abbonda. Basti pensare alla rotatoria a «fagiolo» di piazzale Stanga e a quella a «sigaro» di via Venezia. Chissà quale sarà il prossimo appellativo.