Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ottobre Rodigino salvo Ma restano i malumori dei commercianti
Aperte le buste, la gestione della festa va alla Cofipo
Le bancarelle sono salve, anche se restano i malumori. Sarà Cofipo, il Consorzio Fieristico Polesano, ad organizzare il tradizionale «Ottobre Rodigino», la fiera d’autunno che da molti anni anima il centro storico.
Una notizia che arriva dopo settimane di polemiche ed incertezze, nate a seguito dell’annuncio da parte dell’amministrazione comunale dell’adozione di nuove regole che avevano messo sul piede di guerra gli ambulanti, con il rischio che la manifestazione potesse non svolgersi. L’altro ieri sono state ufficialmente aperte le buste della gara pubblica per la gestione della fiera. Unico partecipante: Cofipo, già impegnata nelle edizioni passate.
«Ora lavoreremo nel ristrettissimo tempo che abbiamo a disposizione — spiega Angelo Bertucci, presidente del consorzio fieristico — Non tutte le misure annunciate dal Comune saranno attuate. Faremo dei cambiamenti per garantire il rispetto delle norme di sicurezza, ma non ci saranno stravolgimenti». Un compromesso necessario affinché l’«ottobre Rodigino» possa vedere la luce.
Tra le novità che la riorganizzazione avrebbe dovuto portare, la più criticata dagli ambulanti era la nuova disposizione delle bancarelle su corso del Popolo, l’arteria cittadina principale. Se da anni queste si trovavano sui marciapiedi, lasciando il centro della strada per i passanti, l’idea, ora rimandata, era quella di invertire la disposizione spostando i venditori al centro della carreggiata. Un cambiamento, aveva
” Ceccato (Confesercenti) Spostare le bancarelle al centro della strada stravolge concessioni che durano da decenni
spiegato l’assessore agli Eventi Luigi Paulon, pensato per ragioni di ordine pubblico e per non oscurare le vetrine dei negozi. Ma che, secondo gli ambulanti, avrebbe invece portato ad una riduzione degli spazi ed ulteriori problemi di organizzazione.
La marcia indietro del Comune non ha però placato completamente il malcontento. «Il clima non è sereno perché manca poco all’inizio della fiera e non tutti i dettagli sono chiari» spiega Bertucci. Una posizione sostenuta anche da Vittorio Ceccato, presidente provinciale di Confesercenti, associazione di categoria vicina agli espositori. «Capiamo le ragioni di sicurezza, ma non si possono cambiare disposizioni che valgono da anni all’ultimo minuto. Alcuni ambulanti hanno concessioni decennali, senza accordi precisi il rischio è che piovano ricorsi».
Paulon, dal canto suo, ribadisce che i cambiamenti discussi sono frutto di obblighi imposti dalla legge. «È
La storia L’edizione del mese prossimo sarà la numero 536
chiaro che non potremo fare tutto ciò che si è annunciato, ma faremo il massimo per garantire il rispetto delle norme di sicurezza. Ci sono dei limiti minimi irrinunciabili su cui stiamo già ora lavorando. Il tempo stringe e organizzare eventi come questi richiede un grande impegno. Ora ci concentreremo solamente sulle migliorie possibili».